Pen drive con “notizie riservate”, Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere indaga sul dossier Zannini nelle mani dell’ex dipendente della Provincia di Foggia. Il supporto informatico sequestrato durante la perquisizione a casa del 72enne. Il misterioso uomo è già a processo per la tentata estorsione ai danni di un imprenditore.
Pen drive con ‘notizie riservate’, Procura indaga sul dossier Zannini
Una chiavetta USB contenente dati riservati è stata trovata in possesso di un ex dipendente della Provincia di Foggia. Durante le perquisizioni, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha scoperto il dispositivo, attualmente sotto esame da parte degli inquirenti. Questa scoperta è emersa nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge il consigliere regionale Giovanni Zannini e l’imprenditore Alfredo Campoli. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, nel gennaio 2024, l’imprenditore di Mondragone è stato contattato da Francesco M., un 72enne ex dipendente della Provincia di Foggia, che si occuperebbe di appalti nel settore delle bonifiche ambientali. Francesco ha ricordato a Campoli di averlo incontrato in un’area di sosta lungo l’Ofantina e di conoscere “molta gente”.
Cosa è stato scoperto
Successivamente, i due si sono incontrati al bar Zanzibar di Mondragone. L’ex dipendente, non indagato, ha informato Campoli di essere amico di Zannini, con cui Campoli aveva trascorso le vacanze. Infine, ha rivelato di avere “pennette” contenenti “informazioni importanti”. Questo colloquio ha turbato Campoli, che ha deciso di interrompere i contatti, nonostante Francesco gli avesse detto che “avrebbero realizzato grandi cose insieme”.
Per questo motivo, la Procura di Santa Maria Capua Vetere, guidata da Pierpaolo Bruni, ha effettuato una perquisizione anche presso l’abitazione del 72enne foggiano, durante la quale sono stati trovati supporti informatici, ora sotto esame da parte degli inquirenti, che stanno cercando di chiarire il ruolo dell’ex dipendente pubblico.
Inoltre, Francesco M. è attualmente sotto processo per tentata estorsione nei confronti di un imprenditore, al quale avrebbe chiesto 20mila euro per finanziare la campagna elettorale di un consigliere comunale (poi dichiarato impresentabile) alle elezioni comunali di Foggia.