Una bambina veniva presa a calci e pugni dalla madre, ora 40enne. La donna aveva scelto di educare la figlia con calci e pugni. È intervenuto il giudice a tutela dei minori che ha sottratto le due figlie della donna, affidandole unicamente al padre, un operaio 45enne.
Bambina presa a calci e pugni: la sentenza del giudice
Fra i due genitori, separati da tempo, è in corso un’aspra battaglia giudiziaria che si innesca su molteplici denunce incrociate. Il protagonista positivo della vicenda è Giovanni Labriola, comandante della Polizia Municipale di Piedimonte Matese. Il modo scrupoloso con cui Labriola svolge il proprio lavoro ha permesso di portare a galla maltrattamenti che la donna infiggeva quotidianamente alla bambina.
La denuncia
Maltrattamenti continui che indignarono alcune persone residenti nel palazzo dove la donna viveva con le due figlie, tanto che qualcuno, in anonimo, inviò una denuncia alla Polizia Locale, segnalando la situazione e chiedendo di intervenire. Spesso le denunce in anonimo vengono cestinate. Labriola volle vederci chiaro e incaricò i servizi sociali del municipio di approfondire. Gli assistenti sociali impiegarono poco tempo a inquadrare la vicenda che metteva in evidenza gravi violenze perpetrate dalla madre su una delle due figlie. Anche la scuola frequentata dalla bambina notò il malessere della fanciulla e attivò i servizi sociali dell’Asl, inviando successivo esposto presso il Tribunale dei Minori. In poco tempo, il giudice decise di togliere le bimbe alla madre affidandole al padre.