Scatta il sequestro per un allevamento di cavalli di San Tammaro. L’ordinanza è stata eseguita ieri – mercoledì 28 aprile – dal personale della Stazione Carabinieri Forestale di Marcianise, su richiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere.
Inquinamento Regi Lagni, sequestrato allevamento di cavalli a San Tammaro
Le attività investigative finalizzate a contrastare l’inquinamento del Canale dei Regi Lagni che si riverbera nel Mare Tirreno attraverso la foce dislocata nel comune di Castel Volturno, hanno permesso d’individuare l’azienda equina predetta, nei cui confronti si procede che, in spregio alle normative ambientali, abusivamente, ovvero in violazione alla normativa sulla gestione dei reflui ed in assenza di documentazione relativa ad una regolare utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici:
- collettava insieme acque meteoriche provenienti dalle pluviali delle stalle, acque di dilavamento del piazzale, acque di sgrondo della concimaia, acque reflue provenienti dalle operazioni di lavaggio dei capannoni adibiti ad allevamento di animali e gli scarichi dei bagni delle stalle in nr. 4 condotte, che confluivano tutte in un fosso di scolo all’esterno dell’azienda e scaricavano direttamente nel canale che costeggia il lato ovest dell’azienda e che affluisce al 7° Sec. Controfosso destro dei Regi Lagni;
- scaricava liquami zootecnici e reflui direttamente sul terreno senza un sistema di raccolta delle acque di sgrondo, depositando sul suolo nudo cumuli di stallatico, composto da letame equino misto a paglia, uno per un volume di circa 6000 mc ed altri cumuli su un’area di circa 400 mq.
La scoperta
Le attività di accertamento sono state svolte congiuntamente al personale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici e dell’ARPAC — Dipartimento Provinciale di Caserta. Gli accertamenti hanno permesso quindi di riscontrare una gestione totalmente illegale dei reflui e degli effluenti zootecnici derivanti dell’attività di allevamento degli 81 cavalli presenti, che è risultata essere sistematica e protratta nel tempo, e non certo occasionale, in quanto la società non era neanche in possesso del registro delle utilizzazioni agronomiche dei reflui.