Sviluppo sul caso riciclaggio dei Casalesi, ci sono molti impiegati di Poste Italiane complici dei camorristici. Hanno depositato in un anno, massimo un anno e mezzo, il transito sui loro conti o carte prepagate di almeno 73 milioni di euro.
Riciclaggio dei Casalesi, molti impiegati delle Poste Italiane complici
Lo mette nero su bianco il gip del tribunale di Napoli Tommaso Perrella per introdurre l’ennesimo elenco stavolta denso dei nomi e cognomi di persone sconosciute. Complessivamente 175 milioni di euro in tre anni e mezzo, le somme ricevute, sotto l’egida di un gruppo di 7 persone, Giuseppe Guarino, sua sorella Luisa, farmacista e moglie di Giacomo Capoluongo, Luigi Esposito, Ruggero Guarino, cugino di Giuseppe e Luisa. E ancora, Salvatore Prato, Armando Della Corte e Gennaro Puolo a cui viene contestata anche l’aggravante camorristica.
Gli arresti
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli che questa ordinanza ha firmato, facendo arrestare 41 persone, con altre 22 ugualmente indagate ma a piede libero, scrive a pagina 79 della citata ordinanza: “Altro dato che colpisce è poi quello legato alle modalità delle operazioni, visto che tutti i prelevatori hanno verosimilmente beneficiato delle complicità di molti dipendenti di Poste Italiane che, addetti ai servizi di cassa, hanno consegnato loro per contanti le somme, omettendo, nella maggior parte dei casi, di segnalare l’operazione come sospetta.”
I nomi