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La poliziotta uccisa era malata: aveva deciso di troncare la relazione con il collega

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La vittima

Emergono nuovi e inquietanti scenari dietro l’omicidio di Pierpaola Romano, la poliziotta uccisa dal collega in un palazzo di Roma: era malata e voleva troncare la relazione. Si era messa in malattia dal lavoro e proprio ieri si era preparata per uscire di casa per affrontare il suo primo (e ultimo) giorno di chemioterapia dove però non riuscirà mai ad arrivare.

Roma, poliziotta uccisa: era malata e voleva troncare la relazione con il collega

Quando i colleghi, nella mattinata di ieri, hanno appreso che Pierpaolo era stato uccisa probabilmente da un collega che a sua volta si era suicidato, il loro pensiero si era subito fiondato su Massimiliano Carpineti di 13 anni più giovane. I due erano sempre stati visti insieme, inseparabili, alla macchinetta del caffè, fuori, in piena sintonia: “Quando lui non lavorava, veniva a Roma, andava a prenderla in ufficio. Ha perso la testa”, raccontano sconvolti.

Il rapporto

La vittima e il killer si erano incontrati proprio sul posto di lavoro. La donna di 58 anni, da qualche anno trasferitasi dal commissariato Sant’Ippolito all’Ispettorato della Camera dei Deputati: “Era felice del suo nuovo incarico”, ricorda un collega. Nel 2018 era stata assegnata di supporto alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle attività illecite sui rifiuti e ambiente.

Lui, Carpineti, era originario di Cori e residente a Cisterna di Latina, in servizio a Montecitorio già da tempo. Tra i due la scintilla scocca quasi immediatamente. Una simpatia che dopo anni si sarebbe trasformata in qualcosa di più profondo, nonostante entrambi fossero molto riservati. “Non partecipavano nemmeno ai brindisi o a quelle festicciole messe su magari per un compleanno o la pensione di un collega”, spiega chi li conosceva. D’altronte i due venivano da già due vissuti alle spalle: la donna era sposata con un altro poliziotto e, sebbene ancora non formalmente separeti, i due continuavano a coabitare sotto lo stesso tetto (la stessa casa in cui è avvenuto il delitto).

Invece l’uomo aveva chiuso il suo matrimonio. La casa con piscina a Cisterna di Latina era stata messa in vendita ma lui continuava ad abitarci da solo. Molto legato alla sua famiglia: aveva due sorelle, di cui una gemella, rimaste scioccate da quanto avvenuto così come l’anziano padre. Il sindaco di Cori, Mauro Primo De Lillis, lo ricordava ieri come “una persona a modo e sempre pacata”.

Qualcosa, nel loro rapporto quasi perfetto, però si è incrinato o semplicemente per loro era arrivata la fine. Così la donna aveva deciso di rompere la relazione che però il collega non era riuscito ad accettare continuando a presentarsi di sorpresa sotto casa.

La donna da poco aveva saputo di essere malata di un cancro al seno che la preoccupava molto. Si era messa in malattia dal lavoro e proprio ieri era pronta ad affrontare il suo primo giorno di chemio. È uscita dal suo appartamento al primo piano, ha sceso le scale a piedi. La borsa sulla spalla sinistra, il cellulare acceso. In mano i fogli dell’Asl ma a quel punto è stata raggiunta dai proiettili di Carpineti.

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