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Santa Maria Capua Vetere, agente minacciato con taglierino e tentata evasione di tre detenuti

Rissa detenuti carcere Santa Maria Capua Vetere

Il carcere di Santa Maria Capua Vetere

Tensione nella giornata di sabato scorso 9 novembre all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere dove un agente è stato minacciato con un taglierino: tre detenuti, inoltre, hanno tentato l’evasione dal Penitenziario attraverso i tetti. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Santa Maria Capua Vetere, agente minacciato e tentata evasione

Il carcere di Santa Maria Capua Vetere torna a essere al centro dell’attenzione a causa di nuovi e gravi episodi di violenza che hanno coinvolto sia i detenuti che gli agenti della polizia penitenziaria, intensificando il clima di alta tensione all’interno della struttura. A riportare la notizia è l’Osapp, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, che ha reso pubblici i fatti accaduti sabato scorso. Nella mattinata di quel giorno, un detenuto del reparto “Danubio” ha minacciato l’unico agente in servizio con un taglierino, puntandoglielo alla gola.

La situazione, che avrebbe potuto avere esiti drammatici, si è risolta grazie al ripensamento del trattenuto e alla prontezza dell’assistente, che è riuscito a calmare l’aggressore e a mettersi in salvo. L’aggressore, un giovane di 28 anni originario di Napoli, ha una condanna definitiva per rapina, traffico di droga e resistenza a pubblico ufficiale, con una pena che si concluderà nel 2030. Nel pomeriggio, però, la calma è stata nuovamente interrotta: tre detenuti in isolamento hanno forzato la porta di accesso e sono riusciti a raggiungere il tetto vicino al reparto “Nilo”, tentando di fuggire. Durante l’operazione, uno dei partecipanti è caduto, riportando ferite che hanno reso necessario un immediato ricovero in ospedale. Gli altri due, su loro richiesta, sono stati trasferiti nel carcere di Poggioreale. Enzo Palmiero, segretario dell’Osapp, ha evidenziato le gravi problematiche del carcere, descrivendo una situazione insostenibile dovuta al sovraffollamento e alla mancanza di personale. Attualmente, la struttura ospita circa mille detenuti, superando di gran lunga la capacità massima prevista di 700 posti.

La denuncia

«Abbiamo ripetutamente sollecitato interventi urgenti al Dap e alle autorità politiche, ma la situazione continua a essere critica», ha affermato Palmieri, evidenziando come la carenza di risorse e personale comprometta non solo la sicurezza interna, ma anche i programmi di rieducazione per i detenuti. Un altro problema segnalato riguarda l’introduzione illecita di droga e telefoni cellulari. L’Osapp richiede quindi un potenziamento immediato del personale e interventi strutturali. Questa mattina, durante la ripresa del processo d’Assise sui pestaggi, la Corte dovrebbe esprimere la sua decisione su una richiesta avanzata dalla difesa, che desidera ascoltare nuovamente il magistrato di Sorveglianza Marco Puglia riguardo a un video “smarrito”.

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