“Quello che abbiamo visto nei video e nelle foto che stanno girando è solo una parte delle violenze, le immagini più raccapriccianti sono nei video che ha solo la Procura”. Lo ha dichiarato il Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, riferendosi ai materiali probatori delle violenze del 6 aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Ciambriello ha incontrato detenuti che avevano subito violenze, “Con denti saltati, con tumefazioni ancora dopo un mese dalla mattanza”.
Santa Maria Capua Vetere, violenze in carcere: “Quello che abbiamo visto è solo una parte”
Ciambriello, colui che ha denunciato e ha fatto partire l’inchiesta su Santa Maria Capua Vetere, ripercorre i ‘passaggi’ di questi quindici mesi di “amnesie, ipocrisie, di un clima da forcaioli”. Una vicenda fatta di video, foto, racconti dei detenuti. Inizia con i contagi da Covid, con le rivolte.
Racconta
“La mia prima denuncia è dell’8 aprile, avevamo ricevuto una foto di un detenuto pestato che era uscito da Santa Maria Capua Vetere per andare ai domiciliari – racconta – due giorni dopo, plauso alla magistratura, i carabinieri sequestrano i video”. Poi arrivano i primi avvisi di garanzia, a giugno.
Aggiunge Ciambriello
“Ma fino a giugno nessun politico, nessuna amministrazione penitenziaria ha fatto interrogazione”, aggiunge. Ciambriello chiama in causa il leader della Lega, Matteo Salvini (Intervenuto sul tema, ndr): “Ha detto, se ti gettano olio bollente ti difendi con le margherite? Depistaggio rispetto ai pestaggi”.
Emanuela Belcuore, garante dei detenuti di Caserta riferisce anche di un black out “che non ha consentito ai detenuti di vedere i Tg” su quanto avvenuto a Santa Maria Capua Vetere “né sono stati distribuiti i giornali”. “Sono balzata dalla sedia perché qualche detenuto mi ha anche detto che i giornali volevano pure distribuirli ma senza le foto degli agenti”.
Spiega Belcuore
“Gli agenti hanno chiesto ai detenuti di ritirare le denunce? Non mi risulta?”, ha spiegato Belcuore che tira in ballo Salvini: “Venga a trascorrere una giornata con noi e basta parlare di Campania come terra di camorra, basta essere considerata la discarica di altre regioni”.
“Ora il clima a Santa Maria Capua Vetere è più sereno”, ha precisato Belcuore. “Sono arrivati degli agenti di polizia penitenziaria più giovani e i detenuti sembrano essere tranquilli“. La conferenza stampa è stata indetta per ricostruire quanto successo a Santa Maria Capua Vetere ma anche per chiedere che si intervenga sulla situazione delle carceri, ad esempio anche percorrendo la strada dell’indulto e dell’amnistia.
Di indulto e amnistia ha parlato anche Pietro Ioia di Napoli: “Non so una resa ma una soluzione”. C’è sovraffollamento nelle carceri e, certo, ora c’è anche paura. “A Poggioreale ci sono stati questi problemi, ora non più”, dice Ioia.