Caserta, Cronaca Caserta

Sessa Aurunca, colto da infarto durante una partita di calcetto: mancava il sistema di primo soccorso ed è stato tutto archiviato

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Mirco Ciprino è stato colto da infarto durante una partita di calcetto. Nella struttura sportiva mancavano il defibrillatore e il sistema di primo soccorso. Dopo 4 anni il caso è stato archiviato.

Sessa Aurunca, ha un infarto durante una partita di calcetto: caso archiviato

Sono stati assolti dall’accusa di omicidio colposo il gestore del campo e gli organizzatori della manifestazione sportiva in memoria di Leonardo Rinaldi. Questa mattina il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottor Emilio Minio, ha rigettato l’opposizione presentata dai familiari del giovane Mirco Ciprino, assistiti dall’avvocato Giancarlo Filippelli, a seguito della richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero ed ha così assolto cinque persone che erano state denunciate.

La denuncia

Mirco Ciprino è deceduto in ospedale a causa di un arresto cardiaco nell’agosto del 2018, avuto durante un torneo di calcetto. I familiari della vittima avevano sporto denuncia contro il gestore del campo di calcetto e nei confronti di quattro organizzatori dell’evento.

L’archiviazione

A seguito della denuncia il PM della Procura di S. Maria aveva presentato al GIP proposta di archiviazione alla quale si opposero i familiari del Ciprino. Veniva così fissata l’udienza dinanzi al Gip Dott. Minio. Nel corso dell’udienza, entrambe le difese rappresentate dai noti penalisti Stefano Alfieri per il gestore del campo e Gianluca Di Matteo per gli altri quattro, chiesero l’archiviazione del caso per mancanza di nesso di casualità tra l’evento morte, occorso al povero Mirco, e la mancanza del defibrillatore presso lo stabilimento, motivo per il quale si era proceduto per il reato di omicidio colposo.

La mancanza del defibrillatore

Proprio sulla scorta di quanto riferito dall’infermiere che prestò il pronto soccorso, il quale dichiarò che se avesse avuto il defibrillatore avrebbe potuto fare di più, hanno trovato le basi le difese poiché al momento dell’arrivo dei soccorsi, a causa del prezioso, seppur vano lavoro dell’infermiere, il Ciprino fu consegnato in vita, cessando di vivere non alle ore 21, bensì nelle prime ore del mattino.

La sentenza

Ma oggi il giudice si è espresso. L’aritmia mortale si è presentata da subito gravissima, da rendere privo di alcun rilievo penale il mancato tempestivo impiego del defibrillatore da parte degli indagati.

Cosa è successo a Mirco Ciprino

Nella serata di giovedì 27 giugno 2019 il 30enne, originario di Sessa Aurunca e titolare del noto Bar Duomo della cittadina, ha infatti accusato un improvviso malore, accasciandosi sul campo di fronte agli occhi di amici e spettatori.

La chiamata al 118 è partita immediata ed il giovane è stato trasportato d’urgenza presso l’ospedale civile San Rocco, ricoverato tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione. Nonostante l’intervento dei medici, dopo qualche ora Mirco Ciprino ha smesso di combattere.

Nella mattinata di venerdì 28 giugno dal nosocomio giunge infatti la notizia del suo decesso.

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