Tangenti a Napoli e Caserta, arrivano le condanne. La Settima sezione penale del Tribunale di Napoli ha emesso la condanna a 12 anni per il ‘re degli appalti’ e 7 per l’ex assessore Pasquale Sommese. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Tangenti a Napoli e Caserta, arrivano le condanne
Dodici anni fa, si verificò un vero e proprio terremoto. Iniziarono le perquisizioni nei confronti di amministratori locali, docenti e commissari di gara per l’assegnazione di appalti pubblici. Oggi, nonostante il tempo trascorso e il rischio di prescrizione che grava sul processo, il verdetto continua a suscitare scalpore. Ci riferiamo all’inchiesta appaltopoli, quella che ha preso avvio grazie a una cimice installata negli uffici di un imprenditore privato, il quale, nel corso degli anni precedenti, ha accumulato appalti e commesse pubbliche. Ieri, è stata emessa la sentenza di primo grado, al termine del filone investigativo relativo alle accuse di corruzione e turbativa d’asta, che conferma gran parte delle contestazioni formulate dalla Procura di Napoli.
La Settima sezione penale del Tribunale di Napoli, presieduta da De Stefano, ha emesso condanne nei confronti dei principali imputati al termine di un processo che si è sviluppato in due fasi nel corso del tempo. In sintesi, l’accusa di associazione è stata esaminata a Santa Maria Capua Vetere, mentre le singole accuse di corruzione sono state trattate dai giudici di Napoli. È importante sottolineare fin da subito che, a Napoli, sono state scartate le ipotesi riguardanti presunti legami con i clan camorristici.
Infiltrazioni mafiose a Napoli e Caserta
A Napoli e a Caserta non sono emerse infiltrazioni mafiose. L’inchiesta si concentra sulle intercettazioni effettuate nello studio di Guglielmo La Regina, il quale è il principale indagato del fascicolo. Ricordate l’inchiesta denominata The Queen? Guglielmo La Regina avrebbe ottenuto appalti grazie ai suoi solidi rapporti con funzionari pubblici e commissari di gara. Ieri, Guglielmo La Regina è stato condannato a 12 anni di carcere. Difeso dall’avvocato penalista Marco Campora, il manager ha dichiarato di essere pronto a presentare ricorso in appello, una volta esaminate le motivazioni della sentenza. L’ex assessore Pasquale Sommese, che all’epoca della giunta Caldoro (non coinvolto nell’inchiesta) era responsabile del turismo, ha ricevuto una condanna a sette anni di reclusione.
Sommese è stato scagionato dalle accuse relative agli appalti per la Porta dei Parchi e Terra delle Acque, ma è stato giudicato colpevole di corruzione in relazione ad altre procedure amministrative che permettevano l’erogazione di fondi pubblici a favore di imprenditori selezionati. Dopo aver esaminato le motivazioni della condanna, Sommese – che ha sempre sostenuto la correttezza delle sue azioni – ha dichiarato di essere pronto a presentare appello.
Le altre condanne
Ecco le altre condanne: Marco Cascella: 5 anni; Alessandro Alvaro: 5 anni; Angelo Giancarmine Consoli: 5 anni; Carmine Coppola: 5 anni; Mario Stefano D’Avigo: 5 anni; Alessandro Gentile: 5 anni; Mario Martinelli: 7 anni (assolto dall’accusa di 416 bis); Giancarlo Migliore: 5 anni; Pietro Musto: 5 anni; Alfonso Setaro: 5 anni; Paolo Stabile: 5 anni; Giuseppe Cristiani: 6 anni; Antonio Bretto: 5 anni. Pasquale Garofalo, assistito dall’avvocato Francesco Picca, è stato assolto, così come Sergio Stenti, difeso dagli avvocati Giro Sepe e Flavio Di Bonito, e Claudio D’Alessio, rappresentato dall’avvocato Gaetano Inserra. Il processo ora attende la revisione in appello, con il rischio che la prescrizione possa intervenire.