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Cashback 2021: cos’è, come funziona, regole e come ottenere il rimborso

Extracashback di Natale: il bilancio

 

Da oggi il cashback – l’incentivo lanciato dal governo per aumentare l’uso dei pagamenti digitali (carte di credito, bancomat, bonifici) a scapito del contante – entra nella fase due dopo che ieri (31 dicembre) è terminata la fase sperimentale del cosiddetto ‘extracashback di Natale‘ che era partito con grandi difficoltà (il primo giorno l’app IO era praticamente inaccessibile). Come sono andate le cose nelle prime tre settimane dell’esperimento? E cosa cambia a partire da oggi? Vediamolo.

  1. Extracashback di Natale: il bilancio
  2. Gennaio: cosa cambia
  3. Il Supercashback

Extracashback di Natale: il bilancio

Secondo i dati forniti da Palazzo Chigi, il 30 dicembre erano più di 5,7 milioni di cittadini iscritti al cashback, da app IO + altri canali (valore assoluto 5.790.459). Più di 9,6 milioni di strumenti di pagamento attivati (valore assoluto 9.686.032). Più di 49,6 milioni le transazioni elaborate, già acquisite dal sistema e visualizzabili dai partecipanti (valore assoluto 49.619.351).

Il cashback effettivo da erogare ai cittadini che già hanno acquisito il diritto all’extra cashback di Natale era pari a oltre 157 milioni di euro (valore assoluto 157.034.866 euro). Il cashback potenziale maturato dai partecipanti era di oltre 198,4 milioni di euro (valore assoluto 198.448.437 euro).

Ricordiamo che lo Stato rimborsava il 10% su ogni transazione per un massimo di non oltre 150 euro. C’è da dire che sui numeri ha comunque influito la stretta sui negozi decisa dal governo per le feste di Natale. I rimborsi arriveranno sul nostro conto corrente che abbiamo indicato sull’app a partire da febbraio. Il rimborso non è soggetto a tassazione.

Gennaio: cosa cambia

Il 31 dicembre è quindi terminata la fase sperimentale. Da oggi prende il via la fase 2. Non cambia la procedura per iscriversi sull’app IO e o sulle altre piattaforme (come Nexi ad esempio). Potremo ottenere sempre il rimborso del 10% sull’importo degli acquisti (non cambia nulla rispetto a dicembre) che verranno effettuati con carte (carte di credito, debito o bancomat) o app di pagamento in negozi, bar e ristoranti, supermercati e grande distribuzione o per artigiani e professionisti. Saranno come sempre esclusi gli acquisti che faremo online.

Non ci sarà un importo minimo di spesa: al massimo complessivamente potremo avere un rimborso fino a 300 euro l’anno. Dovremo però effettuare almeno 50 pagamenti in sei mesi: e ogni semestre otterremo il 10% dell’importo speso, fino a un massimo di 150 euro di rimborso complessivo. Il rimborso massimo per singola transazione sarà di 15 euro così come era in dicembre.  I pagamenti verranno liquidati entro 60 giorni dal termine di ciascun semestre. L’incentivo è previsto fino al giugno del 2022.

Il Supercashback

Il governo ha altresì previsto un incentivo in più, il cosiddetto Supercashback. Si tratta di un rimborso da 1.500 euro ogni sei mesi (quindi fino a 3mila euro l’anno), per i primi 100mila acquirenti che avranno realizzato il maggior numero di transazioni ‘digitali’.  Quindi tra cashback e Supercashback al massimo potremo ottenere un rimborso di 3.300 euro l’anno. Per il supercasback si tiene conto del numero di pagamenti e non degli importi spesi. Sarà attivo per tre semestri, dal 1 gennaio 2021 al 30 giugno 2022.

Lotteria degli scontrini

Sarebbe dovuta partire a gennaio anche la lotteria degli scontrini, ma motivi di carattere tecnico hanno imposto uno slittamento: forse si partirà a febbraio.

Come ottenere il Cashback di Stato

Per ottenere il rimborso del 10% in questi sei mesi bisognerà effettuare 50 transazioni. Saranno validi gli acquisti privati, non destinati ad utilizzo professionale. Verranno considerati i pagamenti digitali presso negozi fisici e pagamenti ai professionisti, come idraulici e medici, ma andrà pagato tutto tramite Pos.

C’è il limite di 150 euro, chi spenderà più di questa cifra vedrà conteggiato solo il 10% del massimo, cioè 15 euro. Non si potranno superare i 1.500 euro a semestre per i rimborsi. Dunque il massimo ottenibile sarà 150 euro.

Come iscriversi

Per iscriversi al programma occorre avere 18 anni di età e la residenza in Italia. Servirà l’identità digitale Spid per poter accedere in maniera sicura.

Come partecipare al piano Cahsback senza scaricare l’app IO e Spid

Disco verde dal Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha espresso il proprio parere favorevole sullo schema di decreto del ministero dell’Economia e delle finanze che regola il Cashback e che stabilisce i criteri e le condizioni per l’attribuzione dei bonus destinati a chi utilizzerà gli strumenti di pagamento elettronici.

Adare il via libera è stata nello specifico la Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato, che consente così alla strategia del governo per incentivare l’e-payment di fare una altro passo in avanti.

Il Piano a regime da gennaio 2021

A partire da gennaio 2021 dalla fase sperimentale si passerà a quella a regime che prevede rimborsi ogni sei mesi sulla base dei punti accumulati.

Pagamenti digitali, gli italiani pronti per la svolta

Secondo la survey di Ambrosetti se gli italiani potessero scegliere tra tutti gli strumenti di pagamento disponibili, il 40,3% preferirebbe usare le carte, a fronte di reali volumi di pagamento cashless pari solamente al 12,9% delle transazioni. In altri termini, è visibile una maggiore predisposizione degli italiani a utilizzare le carte di pagamento rispetto all’effettivo utilizzo, a conferma dell’importanza delle misure di policy a supporto della cashless society.

Questa discrepanza può essere parzialmente spiegata dagli ostacoli che i cittadini ancora oggi percepiscono nell’utilizzo dei pagamenti cashless: costi di utilizzo (46,9% delle risposte), maggiore esposizione a possibili frodi (43,0%) e difficoltà di accettazione da parte degli esercenti (42,5%), riscontrata quest’ultima da1 italiano su 3 nell’ultimo anno.

In Italia il contante predomina, si punta ad abbattere evasione fiscale

L’Italia rimane un’economia cash-based e tra le 30 peggiori economie al mondo per incidenza del contante su Pil (pari ad 11,8%) nel Cash Intensity Index.

Rimanendo sul confronto internazionale, con un punteggio medio di 3,64 su 10 registrato nel Cashless Society Index 2020, l’Italia resta ferma, per il terzo anno consecutivo, in23° posizione su 28 Paesi Ue.

Il divario dell’Italia dai best performer internazionali è riconducibile anche a una forte disomogeneità territoriale: il Regional Cashless Index 2020 vede confermarsi in prima posizione la Lombardia, con un punteggio di circa una volta e mezza superiore rispetto alla Calabria che chiude la classifica regionale.

Ancora più marcati sono i divari tra le Città Metropolitane, misurate dal Metropolitan Cities Cashless Index introdotto in questa edizione della Community: Milano, prima Città in classifica, ha un punteggio 3 volte superiore rispetto all’ultima della classifica (Catania)

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