Continuano le indagini sul caso del femminicidio di Giulia Tramontano, si è scoperto che Alessandro Impagnatiello aveva iniziato ad avvelenarla 10 giorni dopo che lei ha scoperto di essere incinta. La posizione dell’omicida peggiora ulteriormente andando a rafforzare l’aggravante della premeditazione. È quanto si apprende da Fanpage.
Impagnatiello aveva iniziato ad avvelenare Giulia Tramontano 10 giorni dopo che lei ha scoperto di essere incinta
Impagnatiello, 30enne di Senago (Milano), stava tentando di avvelenare la fidanzata e il feto che portava in grembo ben prima del delitto, sciogliendole bromadiolone e cloroformio in acqua minerale e tisane calde. E addirittura dal dicembre 2022, quando Giulia aveva appena scoperto di aspettare un bimbo.
Le prime ricerche sul web del barman, secondo quanto emerso dalle indagini, risalgono infatti al 12 dicembre 2022. Veleno topi gravidanza, veleno topi incinta, quanto veleno per topi è necessario per uccidere una persona?: queste sono solo alcune ricerche di Impagnatiello fino alla metà del maggio 2023. Dieci giorni dopo l’annuncio di Giulia al fidanzato, quando la 29enne aveva mostrato il test di gravidanza positivo al compagno: è la famiglia stessa di Giulia a confermare la data del 2 dicembre al programma di Rai 2 Ore 14.
La richiesta di aborto di Impagnatiello
Una notizia non gradita da Impagnatiello, che inizialmente chiede a Giulia di abortire per poi cambiare idea nel giro di pochissimi giorni. “Noi familiari eravamo contenti, pronti a sostenerli nonostante le cose tra loro non andassero bene: lei aveva già scoperto il tradimento e lui non c’era mai, la lasciava sempre da sola”, ha raccontato in aula la sorella Chiara Tramontano. “Dovevano dare l’annuncio a tutta la famiglia a Natale, ma lui non si è presentato”.