Tre medici a processo per la vicenda di una donna morta di shock settico dopo un intervento per rimuovere un calcolo. I fatti risalgono al dicembre del 2020, quando una 67enne morì per shock settico tre mesi dopo aver rimosso un calcolo chirurgicamente. Pare, infatti, che la sacca di drenaggio inserita dai medici si sia infettata e non sia stata cambiata.
Operata per un calcolo, donna morta di shock settico: medici a processo
Era il 17 settembre del 2020 quando la protagonista di questa vicenda, Antonietta, si recò presso una clinica privata di Cassino per rimuovere un calcolo ureterale di 6 millimetri che le bloccava il tratto urinario. Precedentemente, le era stato detto dai medici che la scelta migliore era quella di sottoporsi ad un intervento chirurgico: e, così, quella mattina le viene praticata una nefrostomia. Tutto sembra andare bene e così, una volta inserito il drenaggio, la donna è stata dimessa.
Le due visite di controllo post-operatorio non fanno emergere problemi: il calcolo risulta rimosso, ma a novembre il percorso di guarigione si interrompe all’improvviso. Così, la 67enne inizia a stare male ed avere la febbre alta. La donna aveva sviluppato un’infezione delle vie urinarie, ma viene scoperto troppo tardi e il 9 dicembre del 2020, a tre mesi dall’intervento, ha un’insufficenza multiorgano e muore a causa di uno shock settico.