Inizia il periodo delle castagne: ecco tutto quello che c’è da sapere tra prezzo, caratteristiche e come riconoscere quelle buone. La castagna è il frutto del castagno a differenza dell’ippocastano che invece è un seme. Le castagne derivano infatti dai fiori femminili (solitamente 2 o 3) racchiusi da una cupola che poi si trasforma in riccio.
La castagna è un achenio, ha pericarpo liscio e coriaceo bruno scuro, all’apice è presente la cosiddetta torcia, cioè i resti degli stili, mentre alla base è presente una cicatrice più chiara denominata ilo. La forma dei frutti dipende, oltre che dalla varietà delle castagne, anche dal numero e dalla posizione che essi occupano all’interno del riccio: emisferica per i frutti laterali e schiacciata per quello centrale; i frutti vuoti, abortiti, di forma appiattita sono detti guscioni.
Castagne, il prezzo di ottobre 2022
In tutte le aree produttive del nostro paese, da Cuneo al Monte Amiata, dall’Appennino Tosco-Emiliano agli Appennini centrali e nel basso Lazio e Campania, si registra una discreta disponibilità di prodotto. Nei mercati all’ingrosso si rilevano prezzi nella media del periodo che vanno da 2,50 a 3,50 euro/Kg per il calibro da 80-85 pezzi per un chilo e da 3,50 a 4,50 euro/chilo per il calibro da 70-75 pezzi per un chilo.
Questo è quanto emerge dalle elaborazioni di Borsa Merci Telematica Italiana (BMTI) sulle rilevazioni effettuate nei mercati all’ingrosso appartenenti alla Rete di Imprese ITALMERCATI. Le prime castagne sono inoltre di una qualità buona e dolce e non presentano particolari anomalie. Purtroppo a causa del Covid-19 che non permette lo svolgimento di sagre e eventi locali la domanda è ancora bassa ma visto che la stagione autunnale sta entrando nel vivo e le temperature stanno diminuendo sicuramente le famiglie saranno invogliate ad acquistare il prodotto determinando così un aumento della domanda.
Le differenze tra castagne e marroni
La differenza base fra castagne e marroni è che nella castagna la percentuale di frutti settati è maggiore del 12%, mentre nei marroni è minore del 12%. Spesso questa definizione non accontenta i castanicoltori e i commercianti che differenziano le due specie tramite differenze varietali. In Italia con marroni si intendono particolari cultivar di ottima qualità, con frutti adatti alla canditura, che presentano una superficie ilare di forma quasi rettangolare, una buccia chiara, brillante, con striature avvicinate spesso al rilievo e con una polpa senza cavità e facilmente separabile dall’episperma, che non si introduce all’interno del cotiledone (frutti non settati); inoltre, le piante di questi frutti sono più esigenti e meno produttive rispetto ai castagni ordinari, ed i ricci presentano solitamente 1 o 2 semi, mai settati e dal sapore dolce.
Le multe
Ma raccogliere le castagne è legale? O si rischiano multe? A rispondere è laleggepertutti. Come spesso succede, quando si ha davanti qualcosa da portare a casa gratis non ci si pongono molte domande: lo si prende e via. Il problema, però, è che quello che si rischia di commettere un reato. Che può costare, addirittura il carcere. E finire «al fresco» per non chiedersi se è legale raccogliere castagne o se le stiamo rubando a qualche privato non vale certamente la pena. Viene più economico il sacchetto al supermercato o comprare le caldarroste già fatte.
Insomma, se decidi di raccogliere castagne nel bosco senza tanti complimenti, sappi che in determinati casi puoi scontrarti con diversi articoli del Codice penale che ti faranno andare le caldarroste di traverso. Vediamo se e quando è legale raccogliere castagne.
Raccogliere castagne: dove si può fare?
Ecco, a titolo esemplificativo, alcuni luoghi d’Italia in cui è legale raccogliere castagne, anche se vengono indicate genericamente le zone. È opportuno che verifichi in loco se esiste alcun divieto.
Lombardia
Vengono indicate come zone in cui si possono raccogliere castagne:
- il Parco regionale Campo dei Fiori, in provincia di Varese;
- la zona dell’Alta Brianza, nelle province di Como e Lecco;
- il Malcantone, nei pressi di Arosio (Como);
- i boschi di San Fedele d’Intelvi e Casasco, al confine tra la provincia di Como e la Svizzera;
- la Valtellina;
- le zone attorno a Bergamo.
Piemonte
La zona migliore per raccogliere le castagne in Piemonte viene indicata in provincia di Cuneo, dove questo frutto ha una tradizione nota a livello nazionale. Ma è possibile trovarle anche a San Damiano d’Asti, in Val di Susa o a Nizza Monferrato.
Restando al Nord, sono famosi i marroni di Monfenera, in provincia di Treviso. Buoni anche quelli di San Zeno, sulla sponda veneta del lago di Garda.
Trentino Alto Adige
In una zona in cui non mancano gli escursionisti, è possibile raccogliere castagne nella valle di Cembra, vicino al monte del Calisio.
Friuli Venezia Giulia
Chi vuole raccogliere castagne nel Friulano, può andare nella valle del Natisone e vicino a Caneva e a Budoia.
Emilia Romagna
Non solo tortellini e lasagne: anche in Emilia Romagna è possibile raccogliere castagne. Anzi: esiste un sentiero della castagna tra Montombraro, Fontanaluccia e Monzone, dal Modenese fino a lambire Massa Carrara.
Ed eccoci in Toscana, appunto. Chi è appassionato di castagne non può mancare all’autunno nel Mugello. Il sito della Regione mostra diversi itinerari per la raccolta dei famosi marroni del Mugello. Senza trascurare le province di Grosseto e Siena.
Altre regioni
Ecco, infine, altre zone d’Italia in cui raccogliere castagne:
- Monti della Laga, in provincia di Rieti;
- Parco Nazionale del Gran Sasso in Abruzzo;
- Monti Lepini, nel Lazio;
- nei monti del Matese, nei monti Picentini, a Roccamonfina e nel Cilento in Campania;
- a San Massimo, in provincia di Campobasso, Molise;
- nel Parco Nazionale della Sila in Calabria;
- a Rapolla e Melfi in Basilicata;
- nel Parco dell’Etna e nelle Madonie in Sicilia;
- in Barbagia e nel Parco del Gennargentu in Sardegna.