Spariti anche il guinzaglio e la ciotola che la 53enne aveva con sé quando ha lasciato la villetta di via Arena. L’ampia vegetazione a pochi passi dal luogo dell’omicidio potrebbe aver agevolato l’assassino nel far sparire tutto. Un vicino di casa: “Mio figlio vide qualcosa di bruciato nella pineta ma nessuno gli credette, a cominciare da me”.
Spariti guinzaglio e ciotola con cui Silvia era uscita, il giallo s’infittisce
Silvia Nowak, la donna tedesca di 53 anni trovata senza vita e parzialmente bruciata a Ogliastro Marina, nel comune di Castellabate, sarebbe stata inizialmente colpita violentemente alla testa con una pietra. E successivamente ferita all’addome e alla gola con un oggetto affilato, presumibilmente un coltello o un cacciavite. Questo particolare sarebbe emerso dagli esami post-mortem condotti sul corpo della vittima. Dopo l’aggressione, l’assassino avrebbe dato fuoco al corpo per cancellare ogni traccia, rendendo complessa la ricostruzione dei fatti. Attualmente, non sono stati trovati né la pietra né l’arma utilizzata.
La folta vegetazione nelle vicinanze del luogo del delitto potrebbe aver facilitato l’assassino nel nascondere le prove. Inoltre, non si trovano neppure il guinzaglio e la ciotola che Silvia portava con sé al momento dell’uscita dalla sua abitazione in via Arena. La Procura di Vallo della Lucani attende i risultati sulle analisi del materiale biologico prelevato dalle unghie della donna, che potrebbero rivelare il Dna del colpevole. Le indagini proseguono anche sulla vita personale di Silvia per identificare un potenziale movente del delitto.
Inoltre, il prossimo 31 ottobre, un esperto della Procura otterrà una copia forense del cellulare di Silvia. Da lì saranno estratti tutti i dati, inclusi quelli eventualmente eliminati. Il compagno 62enne della vittima, il primo sospettato e interrogato per ore dai carabinieri dopo il drammatico ritrovamento, continua a dichiararsi innocente. L’uomo si trovava in casa mentre Silvia si allontanava e viene ripreso da una telecamera di sorveglianza di un vicino mentre riposa.
Tuttavia, le tracce della 53enne svaniscono pochi metri dopo, quando entra nel campo visivo della videocamera, probabilmente dirigendosi verso la pineta. I cani molecolari, addestrati per la ricerca di persone in vita, hanno rintracciato la sua presenza su una collinetta vicino al centro abitato, dove potrebbe aver incontrato qualcuno. È plausibile che sia stata uccisa lì, forse a seguito di un rifiuto, e che successivamente il suo corpo sia stato trasportato fino al luogo in cui è stato dato fuoco.
Le dichiarazioni del vicino di casa di Silvia
A rendere il giallo ancora più misterioso sono anche le dichiarazioni di un vicino di casa ed amico della coppia, Remo Guercio: “Mio figlio aveva visto qualcosa di bruciato già martedì sera nella pineta, ma non è stato creduto da nessuno, in primis da me. Con una torcia era entrato autonomamente nella pineta e poi è uscito tutto tremante, dicendo di aver trovato qualcosa. Era buio ed, evidentemente, chi ha controllato successivamente, non ha seguito la stessa direzione”.
Informazioni utili agli inquirenti che hanno già ascoltato nelle ore scorse l’uomo che insiste anche su un altro punto: “La situazione comincia a diventare snervante perché le indagini vanno in tutte le direzioni, ma sono sempre convinto che bisognerebbe dare più attenzione al borgo dove viviamo. Sarebbe il caso di verificare sul posto con perquisizioni che però al momento non sono state fatte”.