Cecilia Sala, l’udienza sui domiciliari per Abedini è stata programmata per il 15 gennaio. La procura generale di Milano ha già manifestato un parere negativo riguardo alla richiesta della difesa del cittadino iraniano. Ora si attende il giudizio della corte d’appello. L’ingegnere ha dichiarato: «Pregherò per lei e per me». Nel frattempo, sono in corso negoziati tra Italia e Stati Uniti.
Cecilia Sala, udienza domiciliari per Abedini il 15 gennaio
La corte d’appello di Milano ha stabilito che l’udienza per esaminare la richiesta di arresti domiciliari per Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere iraniano arrestato in Italia il 16 dicembre scorso su richiesta degli Stati Uniti, si terrà il 15 gennaio. Questa informazione è stata riportata dall’Ansa. La procura generale di Milano ha già espresso un parere sfavorevole all’istanza presentata dalla difesa, evidenziando il rischio di fuga.
Durante un colloquio in carcere, Abedini ha detto al suo avvocato: «Pregherò per lei e per me», manifestando preoccupazione per la situazione di Cecilia Sala, dopo che giovedì l’ambasciatore iraniano a Roma ha per la prima volta sottolineato un legame tra i due casi.
Sono in corso negoziati tra Italia e Stati Uniti.
Sempre giovedì, a Palazzo Chigi si è svolto un incontro di governo dedicato alla questione di Sala, mentre in serata la madre ha avuto un colloquio con la premier Giorgia Meloni. Il sottosegretario Alfredo Mantovano relazionerà sul contenuto del vertice lunedì 6 gennaio, alle 14, davanti al Copasir. Venerdì, l’ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei, è stata ricevuta dal ministero degli Esteri di Teheran, al quale ha ribadito la richiesta di rilascio immediato per Sala e la possibilità di inviarle beni di prima necessità.
Secondo fonti autorevoli, come riportato dall’Ansa, sarebbero in corso negoziati tra Italia e Stati Uniti. Il governo italiano sta accelerando le procedure per ottenere la liberazione di Sala prima dell’insediamento di Donald Trump, poiché dopo tale evento risulterebbe più difficile opporsi alla richiesta americana di estradare Abedini. Attualmente, come evidenziato da Open, il premier Meloni ha istruito il ministro della Giustizia Carlo Nordio a rifiutare l’estradizione: l’articolo 697 bis del codice di procedura penale consente al ministro di negare l’estradizione quando questa «può compromettere la sovranità, la sicurezza o altri interessi fondamentali dello Stato».