Cronaca

“Abusata da quando avevo 3 anni”, il CEO di OpenAI accusato di violenza sessuale ai danni della sorella Ann

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Sam Altman, LaPresse
Sam Altman, LaPresse

Il CEO di OpenAI, Sam Altman, è stato indagato per il reato di violenza sessuale ai danni della sorella Ann, che sostiene di essere stata abusata da lui fin dall’età di tre anni. L’uomo ha affermato di essere estraneo alla situazione e che la sorella soffre di problemi di salute mentale.

Il CEO di OpenAI indagato per violenza sessuale sulla sorella

Il CEO di OpenAI, Sam Altman, è stato accusato di violenza sessuale dalla sorella Ann, che sostiene di essere stata abusata da lui fin dall’età di tre anni. Altman ha risposto alle accuse affermando che la sorella avrebbe problemi di salute mentale e ha dichiarato: “Questa situazione provoca un dolore immenso a tutta la nostra famiglia”, tramite un post su X.

Ann Altman, sorella del miliardario, ha presentato una causa legale in cui accusa Sam di averla abusata sessualmente per un periodo che va dal 1997 al 2006, quando lui aveva dodici anni e lei solo tre. Nella denuncia, depositata presso il tribunale federale di St. Louis, la donna, ora trentenne, afferma che gli abusi si sarebbero verificati nella loro casa di famiglia a Clayton, Missouri.

Secondo la denuncia, gli abusi includerebbero “numerosi atti” di stupro, molestie e percosse, e Ann sostiene che queste esperienze le abbiano causato gravi conseguenze psicologiche. La causa richiede un processo e un risarcimento di oltre 75.000 dollari, oltre alle spese legali.

Sam Altman respinge le accuse: “Mia sorella ha problemi di salute mentale”

In una dichiarazione congiunta pubblicata su X insieme alla madre Connie e ai fratelli Jack e Max, il CEO di OpenAI ha categoricamente smentito le affermazioni riguardanti presunti problemi di salute mentale della sorella.

“Annie ha fatto dichiarazioni profondamente offensive e completamente false sulla nostra famiglia, in particolare su Sam”, si legge nel comunicato. “Abbiamo scelto di non rispondere pubblicamente per rispetto della sua privacy e della nostra. Tuttavia, poiché ha avviato un’azione legale, ci sentiamo obbligati a difenderci”. La famiglia ha definito le accuse “totalmente infondate” e ha espresso preoccupazione per il benessere di Ann, che rifiuterebbe i trattamenti necessari. “Prendersi cura di un familiare con problemi di salute mentale è estremamente difficile. Questa situazione provoca un dolore immenso a tutta la nostra famiglia”. Non è la prima volta che Ann Altman rivolge accuse simili al fratello, uno dei principali leader globali nel settore tecnologico. Tuttavia, fino ad ora si era limitata a esprimere le sue lamentele sui social media, senza mai avviare un’azione legale formale.

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