Nella notte tra giovedì 26 e venerdì 27 dicembre, OpenAI ha affrontato un’interruzione significativa che ha coinvolto ChatGPT e altri strumenti basati sull’intelligenza artificiale sviluppati dalla compagnia. I problemi sono iniziati intorno alle 20:00, ora italiana, con la comparsa dei primi messaggi di errore sulla pagina dedicata allo stato operativo dei servizi. L’azienda ha rilasciato almeno dieci aggiornamenti nel corso della notte, fino al ripristino completo dei sistemi avvenuto intorno alle 7:30 di venerdì.
ChatGpt torna a funzionare dopo 5 ore di down
In una nota ufficiale, OpenAI ha dichiarato: “Eseguiremo un’analisi approfondita delle cause principali di questa interruzione e condivideremo i dettagli una volta completata.” Gli aggiornamenti forniti dall’azienda hanno evidenziato che l’interruzione ha interessato alti tassi di errore non solo su ChatGPT ma anche su Sora e su alcune API (interfacce di programmazione). OpenAI ha inoltre segnalato un incidente separato relativo a Sora, precisando che ulteriori dettagli saranno comunicati in futuro.
Secondo quanto riportato, il problema sarebbe stato causato da un guasto di un “fornitore esterno“, la cui identità non è stata rivelata. Durante le ore di disservizio, migliaia di utenti hanno segnalato difficoltà nell’accedere o utilizzare i servizi. Le segnalazioni si sono concentrate soprattutto negli Stati Uniti e in India, come indicato dai dati raccolti da piattaforme specializzate come Downdetector.
Tra gli utenti maggiormente colpiti ci sono stati gli sviluppatori software e le aziende che integrano i modelli di OpenAI nelle proprie operazioni, tra cui chatbot personalizzati per l’assistenza clienti. La portata del disservizio ha messo in evidenza la crescente dipendenza di molte realtà professionali dalle tecnologie AI, rendendo episodi come questo particolarmente impattanti per le attività quotidiane.