In quei rari, ma per fortuna che ci sono, momenti di estrema felicità, si dice di essere, sentirsi o trovarsi al settimo cielo. Ecco cosa significa.
Che cosa significa l’espressione essere al settimo cielo
Si può volare senza l’utilizzo di aeromobili? A sentire Peter Pan sembrerebbe di sì: bastano un pizzico di polvere di fata, un pensiero felice e il gioco è fatto!
Ahimè però, la polvere di fata non ce l’abbiamo… dobbiamo perciò abbandonare l’idea? Assolutamente no, perché il solo pensiero felice è sufficiente per riuscire nell’impresa, l’importante è che sia davvero molto forte, infatti maggiore è la sua intensità e più in alto si può andare… arrivando addirittura fino al settimo cielo!
L’espressione “essere al settimo cielo”, usata solamente nella lingua italiana, indica proprio una sensazione di immensa e totale gioia in un determinato momento, che può essere dovuta alla realizzazione di un sogno nel cassetto o di un’idea da tempo pianificata, ma anche al ricevere di una lieta notizia.
L’origine
L’origine di questa espressione risalirebbe all’epoca medievale e alla visione universale che a c’era a quel tempo: si pensava che il cosmo fosse suddiviso in sette diversi e progressivi cieli e che, dopo l’ultimo, restasse soltanto il vuoto assoluto. Essendo perciò la “quota massima”, e tutto il resto stava più in basso, è facile capire il perché “essere al settimo cielo” coincidesse con la felicità estrema e completa, il cui significato si è portato avanti fino ai giorni nostri.