“Non è il disastro ciò che mi ha attirato: sono i particolari di Chernobyl. Se dovessi continuare la serie antologicamente, probabilmente si tratterebbe di un’altra indagine su di un altro aspetto della vita sovietica perché quella parte è ciò che trovo affascinante e sarebbe affascinante rivedere. Ma la risposta alla domanda ‘Ci sarà una Stagione 2 di Chernobyl?’ è No.”
Chernobyl: non ci sarà il sequel
Dopo la traumatica fine di Games of Thrones, gli spettatori ancora una volta si ritrovano a dover dire addio ad uno dei capolavori di Craig Mazin, Chernobyl. La miniserie targata Sky e HBO ha riscosso un enorme successo con la prima stagione, andata in onda su Sky Atlantic il 10 giugno 2019. A 33 anni dalla tragedia la serie Tv ripercorre le vicende legate alla centrale nucleare nell’ex Unione Sovietica, esplosa nel 1986 a 120 chilometri da Kiev. Con un cast di interpreti d’eccezione:
- Jared Harris (Mad Men, The Crown)
- Stellan Skarsgård (Melancholia, Mamma Mia!, Will Hunting – Genio ribelle)
- Emily Watson (Le onde del destino, Everest, Storia di una ladra di libri)
- Jessie Buckley (Taboo)
Nonostante l’elevato numero di spettatori, il creatore di Games of Thrones, Westworld e ora Chernobyl annuncia su Twitter che quest’ultima non tornerà sugli schermi con nuovi episodi.
Le motivazioni di Craig Mazin
In un’intervista pubblicata dal magazine americano Decider, l’autore e creatore di Chernobyl ripete che la produzione era sempre stata immaginata come una serie limitata, inizialmente composta da sei episodi ma poi “condensata” in cinque. “Rispetto il pubblico troppo e voglio che rimangano coinvolti. Gli eventi successivi all’esplosione erano convulsi nelle prime settimane, e pensavo che anche la serie dovesse esserlo. Perciò presi due episodi e li trasformai in uno, perciò sono cinque ” spiega Mazin.
All due respect to Decider, but the definitive answer to the headline’s question “Will There Be A Season 2 of Chernobyl?” is “No.” https://t.co/6johLHT0s5
— Craig Mazin (@clmazin) June 5, 2019
Così, con delle scelte più che giustificabili, il creatore di Chernobyl pone fine ufficialmente alle speranze del pubblico.