Pochi artisti hanno saputo segnare così profondamente la musica rock e metal negli anni Duemila come fatto da Chester Bennington. Il cantante dei Linkin Park è riuscito nell’impresa di rendere la sua voce riconoscibile non solo agli amanti del genere, ma anche agli ascoltatori occasionali delle celebri canzoni della band.
Chester Bennington, la voce graffiante e malinconica dei Linkin Park
Nel timbro e nell’interpretazione di Chester Bennington c’era qualcosa, una vibrazione malinconica che rapiva il cuore e trascinava via con sé, in un mondo carico di sofferenza.
Chester Charles Bennington nacque a Phoenix il 20 marzo 1976 sotto il segno zodiacale dei Pesci. Figlio di un poliziotto e di un’infermiera, crebbe in Arizona.
Dopo il divorzio dei genitori, scelse di stare col padre e si avvicinò, grazie al fratello, alla musica rock di Foreigner e Rush.
La sua infanzia fu tutto meno che felice. Dai 7 ai 13 anni fu oggetto di ripetute molestie sessuali da parte di un ragazzo adolescente. Iniziò inoltre fin da ragazzino a essere dipendente da droghe pesanti come l’Lsd, l’oppio e l’eroina.
L’inizio della carriera di cantante
Nei primi anni Novanta si appassionò seriamente alla musica e, ispirato da gruppi come i Depeche Mode e Stone Temple Pilots, provò a costruirsi una sua carriera come cantante in alcuni gruppi minori, tra cui i Grey Daze, che gli regalarono una discreta fama in Arizona. Con questi pubblica i dischi “Wake Me” e “…No Sun Today”.
Nel 1998 Bennington lascia i Grey Daze venendo contattato dagli Xero, in cerca di un cantante dopo l’abbandono di Mark Wakefield. Dopo aver effettuato un provino al telefono, viene persuaso a trasferirsi a Los Angeles, e così viene scelto.
Nel 1999 gli Xero cambiano il proprio nome e si trasformano negli Hybrid Theory, dando alla luce l’omonimo Ep, per poi sottoscrivere un accordo con la Warner Bros Records.
L’esordio dei Linkin Park e il successo mondiale
Il gruppo, poco dopo, cambia ancora nome: nascono i Linkin Park, che pubblicano il proprio disco di esordio, intitolato “Hybrid Theory“, il 24 ottobre del 2000. L’album contiene i singoli “In the End“, “Crawling” e “One Step Closer”.
Diventa un esempio di successo di un nuovo genere che viene definito nu metal, riuscendo a vendere in tutto il mondo oltre ventisette milioni di copie.
Il 30 luglio 2002 viene pubblicato “Reanimation”, che include i remix di tutti i pezzi dell’album precedente, vendendo più di tre milioni di copie, mentre il singolo “Crawling” viene insignito di un Grammy Award per la migliore interpretazione hard rock.
Agli Mtv Europe Music Awards, invece, Chester Bennington e i Linkin Park si aggiudicano il titolo di miglior gruppo rock.
Successivamente esce il disco “Meteora“, pubblicato il 25 marzo del 2003, anticipato dal singolo di lancio “Somewhere I Belong“, il cui videoclip viene premiato agli Mtv Video Music Awards come miglior video rock.
Quindi la band intraprende il “Summer Sanitarium Tour 2003“, in compagnia dei Limp Bizkit e dei Metallica, suonando insieme con i Blink 182 nel Regno Unito.
La seconda metà degli anni 2000
Il 2 aprile del 2007 i Linkin Park pubblicano “What I’ve Done“, singolo che anticipa l’uscita di “Minutes to Midnight“, il loro terzo disco in studio, il cui titolo fa riferimento all’Orologio dell’apocalisse di Chicago.
Dopo aver recitato nel film con Jason Statham “Crank: High Voltage”, il 13 ottobre del 2009, pubblica con i Dead by Sunrise l’album “Out of Ashes“.
Nel 2012 il gruppo dà alla luce il disco “Living Things“, che precede l’album di remix “Recharged” e la raccolta “Studio Collection“, pubblicati nel 2013.
Nel corso della loro carriera, fino al maggio 2017, i Linkin Park hanno pubblicato sette album, regalando al pubblico canzoni divenute dei veri classici del nu metal e non solo, come In the End:
One More Light è il settimo album in studio del gruppo, pubblicato il 19 maggio 2017 dalla Warner Bros Records.
L’album è stato inoltre promosso dal relativo One More Light World Tour, la cui tappa europea si è svolta tra maggio e luglio 2017 e ha visto i Linkin Park esibirsi in vari festival quali l’Hellfest in Francia, l’Independent Days Festival in Italia e il Nova Rock in Austria.
Dopo la morte di Chester Bennington nel mese di settembre 2017 è stata annunciata la pubblicazione di un quarto singolo, l’omonimo One More Light. Il relativo videoclip, diretto da Joe Hahn è stato realizzato in memoria di Chester.
Oltre che con i Linkin Park, negli anni del suo maggior successo Chester mise in piedi un progetto solista sotto il nome Dead By Sunrise, e divenne per un paio d’anni il cantante di una delle band che maggiormente lo avevano influenzato agli inizi di carriera, gli Stone Temple Pilots.
Chester Bennington, la morte
Il corpo di Chester Bennington è stato trovato privo di vita nella sua casa di Palos Verdes Estates, in California, il 20 luglio del 2017, anno in cui i Linkin Park hanno pubblicato il disco “One More Light“. Il cantante, stando al referto del medico legale, si è ucciso impiccandosi.
Il suo suicidio è arrivato pochi mesi dopo quello del suo caro amico Chris Cornell. Il frontman dei Soundgarden si è tolto infatti la vita nel maggio dello stesso anno, lasciando un vuoto enorme nei suoi fan e in chi gli voleva davvero bene, come lo stesso Chester.
La vita privata di Chester Bennington: moglie e figli
Il primo figlio di Chester Bennington, Jaime, è nato il 12 maggio 1996 da una sua relazione giovanile con Elka Brand. Il 1996 fu anche l’anno in cui l’artista conobbe Samantha Marie Olit, che all’epoca lavorava in un fast food, il “Burger King“.
I due si sposarono il 31 ottobre 1996 ed ebbero un figlio, Draven Sebastian, nato il 19 aprile 2002. Dopo il divorzio, nel 2005, Chester si risposò il 31 dicembre dello stesso anno.
La sua ultima moglie, Talinda Bentley, è un’ex modella di Playboy. Dalla loro unione sono nati il 16 marzo 2006 Tyler Lee, e l’11 novembre 2011 le gemelle Lilly e Lila.
Nel 2006 Chester Bennington aveva adottato anche il fratellastro del suo primo figlio, Jaime, un ragazzo di nome Isaiah avuto da Elka Brand con un altro uomo.
Chester Bennington e battaglia contro la depressione
Il cantante si sarebbe suicidato dopo una lunga battaglia contro la depressione, si è tolto la vita volontariamente, impiccandosi. Con lui è stata trovata una bottiglia d’alcol mezza vuota nelle vicinanze della stanza, tuttavia, nessuna traccia di droga.
Chester Bennington ha parlato più volte della lotta per la sua salute mentale, la sua lotta contro la dipendenza, cercando di diffondere un messaggio coraggioso, sincero e positivo ai fan, anche poco prima della sua morte:
“Per tutta la vita, mi sono sentito un po’ ‘fuori’. Mi sono ritrovato a combattere contro modelli di comportamento o pensiero, specialmente quando mi sono sentito intrappolato nei miei pensieri. E’ allora che mi sono detto che quelli sono ‘quartieri’ pericolosi, in cui non dovrei camminare da solo, nessuno dovrebbe. La maggior parte dei miei problemi riguardano me stesso, ma ho imparato a conoscermi e separarmi da quelle parti ‘pericolose’.”
Il successo non ha cambiato il suo stato personale e sociale, un uomo che ha iniziato male la sua vita, e l’ha continuata peggio. Le molestie, la droga, gli abusi, la precarietà, i 6 figli avuti con tre donne diverse e quel filo, sempre presente seppur sottile, che lo legava a Chris Cornell.
Quando si parla di depressione è sempre difficile: si possono trovare delle cause, dei motivi che fungono da goccia che fa traboccare il vaso, ma non è sempre semplice capire quale sia la sensazione che prova chi decide di arrivare ad un gesto così estremo. Il perché forse non lo capiremo mai, ma possiamo intuire quanto soffrisse.
L’amicizia tra Chester Bennington e Chris Cornell
L’amicizia tra Chester Bennington e Chris Cornell è ben nota. Il leader dei Linkin Park e quello dei Soundgarden erano legati da un profondo rapporto basato su stima e affetto reciproci.
Ciò è stato confermato dai compagni di band di Chester, che hanno sottolineato quanto sia stato difficile per lui sopportare la morte del compagno.
Dopo la morte di Cornell, il leader dei Linkin Park gli ha dedicato Halleluja di Cohen, ma soprattutto una struggente lettera:
“Ho sognato i Beatles la notte scorsa. Mi sono svegliato con ‘Rocky Raccoon’ in testa e lo sguardo preoccupato di mia moglie. Mi ha detto che il mio amico era appena morto. Pensieri su di te hanno inondato la mia mente e ho pianto. Sto ancora piangendo, triste e grato per aver condiviso alcuni momenti molto speciali con te e la tua bellissima famiglia. Mi hai ispirato in modi che nemmeno puoi immaginare. Il tuo talento era puro e senza rivali. La tua voce era gioia e dolore, rabbia e perdono, amore e crepacuore, tutto insieme. Suppongo che questo è ciò che siamo tutti. E tu mi hai aiutato a capirlo. Ho appena guardato un video di te che cantavi “A day in the life” dei Beatles e ho ripensato al mio sogno. Mi piace pensare che mi stessi dicendo addio alla tua maniera. Non posso immaginare un mondo senza te dentro. Prego perchè tu possa trovare pace nella prossima vita. Mando il mio affetto a tua moglie, i tuoi figli, gli amici e la famiglia. Grazie per avermi permesso di far parte della tua vita”.
Curiosità su Chester Bennington
- Chester Bennington era alto 1 metro e 78.
- Nel 2006 era stato inserito al 46esimo posto nella classifica dei migliori cantanti metal di tutti i tempi della rivista Hit Parader.
- Prima di sfondare nel mondo della musica, lavorò come barista in una caffetteria.
- Durante un concerto dei Linkin Park a Melbourne, nel 2007, Chester si fratturò un polso. Nonostante il dolore, riuscì a portare a termine l’esibizione.
- Il 27 ottobre 2017 i Linkin Park tennero un concerto tributo al loro scomparso frontman a Los Angeles. All’evento presero parte amici di Chester come Jonathan Davis dei Korn, due membri degli Avenged Sevenfold e dei System of a Down, Oliver Sykes dei Bring Me the Horizon e il deejay Steve Aoki.
- Cosa c’entra Chester Bennington con Saw? L’artista partecipò con un cameo a Saw 3D . Il capitolo finale del 2010. Per l’occasione interpretò una delle vittime del serial killer.
- La sua voce è tornata a farsi riascoltare in un duetto con Mark Morton, Cross Off, pubblicato nel 2019.
- Su Instagram Chester Bennington non ha account ufficiali.