Chi è Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas assassinato nella sua residenza di Teheran in Iran presumibilmente da un raid israeliano. A confermarlo è stato lo stesso Hamas. La vittima aveva 62 anni ed era capo dell’ufficio politico di Hamas dal 2017. In precedenza, era stato primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese dal 2006 al 2007 e capo dell’amministrazione della Striscia di Gaza dal 2014 al 2017.
Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas assassinato da un raid israeliano
Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh politico di 62 anni è stato ucciso nella sua residenza di Teheran: la conferma è arrivata dallo stesso gruppo armato palestinese nella notte. Secondo quanto dichiarato, l’uomo è stato assassinato da un raid condotto da Israele che la sua morte “non resterà impunita”. L’Iran non ha fornito dettagli su come Haniyeh sia stato ucciso ma ha spiegato che l’attacco è sotto inchiesta.
Chi era Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas
Ismail Haniyeh aveva 62 anni e dal 2017 era il capo politico di Hamas. Era nato in un campo profughi della Striscia di Gaza da genitori fuggiti da Asqualan e da giovane aveva studiato all’istituto al Azhar laureandosi in letteratura araba all’università islamica di Gaza.
Nel 1983 aderì al blocco studentesco islamico considerato un precursore di Hamas. Ha scalato i ranghi del movimento diventando il braccio destro del co-fondatore Ahmed Yassin. La vittima è stata anche in carcere dopo alcune manifestazioni di protesta nel 1987 e nel 1988: nel 1992 è stato nuovamente arrestato e deportato insieme ad altri nel sud del Libano, tornando poi a Gaza: inoltre è sfuggito a vari attentati.
Haniyeh è stato il volto della diplomazia internazionale del gruppo palestinese mentre la guerra infuriava a Gaza, dove tre dei suoi figli sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano nei mesi scorsi. Era stato nominato al vertice di Hamas nel 2017.