Cronaca

È morto Domenico De Masi, sociologo del lavoro e grande mente italiana

È morto a Roma nella giornata odierna, sabato 9 settembre, Domenico De Masi. Il sociologo del lavoro e grande mente italiana è scomparso all’età di 85 anni: era affetto da una malattia invasiva che aveva scoperto mentre era in vacanza a Ravello lo scorso 15 agosto.

Roma, morto il sociologo Domenico De Masi: aveva 85 anni

Dopo la scoperta della malattia durante la vacanza in Costiera Amalfitana, fu trasferito al policlinico Gemelli di Roma dove i medici gli avevano comunicato che gli sarebbe restato poco da vivere come riportato da Il Mattino. La notizia della sua scomparsa ha fortemente scosso il mondo della cultura.

Chi era De Masi

Domenico De Masi nato a Rotello il primo febbraio 1938 è stato un sociologo italiano. È stato professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” di Roma, dove è stato anche preside della facoltà di Scienze della comunicazione.

Come studioso, insegnante, ricercatore e consulente il suo interesse era rivolto alla sociologia del lavoro e delle organizzazioni, alla società postindustriale, allo sviluppo e al sottosviluppo, ai sistemi urbani, alla creatività, al tempo libero, ai metodi e alle tecniche della ricerca sociale con particolare riguardo alle indagini previsionali.

La vita

L’uomo ha frequentato il liceo classico a Caserta e poi, per gli studi universitari, si è trasferito a Perugia, dove si è laureato nel 1960 in Giurisprudenza, con una tesi di Storia del diritto. Si specializza più tardi in Sociologia del lavoro a Parigi.

A Napoli inizia la carriera universitaria come assistente di sociologia all’Università Federico II. Contemporaneamente diventa anche ricercatore presso il centro studi “Nord e Sud” diretto da Giuseppe Galasso. In questo periodo collabora anche con la rivista “Nord e Sud” diretta da Francesco Compagna. Si trasferisce poi a Milano dove lavora fino al 1966 presso la società CMF del gruppo IRI-Finsider, come responsabile della selezione e della formazione e coordina l’avviamento di due nuovi stabilimenti a Dalmine e a Livorno. A Milano collabora alla fondazione dell’Associazione Italiana Formatori (AIF) di cui successivamente è stato presidente e ne ha diretto la rivista “FOR”.

Nello stesso anno si trasferisce a Roma per lavorare come docente e consulente di Sociologia del lavoro presso l’IFAP, Centro Iri per lo studio delle funzioni direttive aziendali. Dal 1961 si dedica all’insegnamento: inizialmente come assistente alla Cattedra di Sociologia generale presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, poi (1968) come professore di Sociologia del lavoro presso l’Università di Sassari, quindi professore di Sociologia generale nel periodo 1971-73 presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, dal 1974 al 1977 come professore di Metodi e tecniche della Ricerca Sociale nuovamente alla Federico II e infine, dal 1977, presso “La Sapienza” di Roma, nella quale ha ricoperto diversi incarichi, tra i quali Preside della Facoltà di Scienze della comunicazione.

Dal 1978 al 2000 ha fondato la S3.Studium, scuola triennale di specializzazione post laurea in scienze organizzative. Nel 1989, insieme alle sociologhe Delia Zingarelli e Giovanna Scarpitti, fonda la società di consulenza S3Acta SrL. Nel 1995 ha fondato la SIT, Società Italiana Telelavoro. Numerosi suoi libri sono tradotti in portoghese, il suo pensieroè molto studiato e diffuso in Brasile. In oltre trenta anni, durante i quali ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Rio de Janeiro, è stato consulente di Sebrae (Servizio brasiliano di supporto alle piccole e medie imprese), per lo Stato di Santa Catarina e per la Rete Globo.

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