Cronaca, Politica

Elisabetta Belloni, la possibile presidente della Repubblica vedova dal 2017

Chi è Elisabetta Belloni e cosa sappiamo di vita privata, marito figli della possibile nuova presidente della Repubblica? La Belloni è un’icona della politica, diplomatica stimata da tutti e apprezzata all’estero che ha collaborato con ministri politici senza mai schierarsi. Nel maggio del 2021 è stata nominata dal premier Mario Draghi direttore generale del dipartimento delle Informazioni per la sicurezza.

Presidente Repubblica, chi è Elisabetta Belloni: la vita privata

Elisabetta Belloni è stata sposata con Giorgio Giacomelli, ambasciatore di origine padovana, già vicesegretario generale dell’ONU e primo direttore di quello che in seguito è divenuto l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine tra il 1991 e il 1997, morto nel febbraio 2017. Non sono invece disponibili informazioni su possibili figli della coppia.

Elisabetta Belloni è la figlia minore di Giorgio Belloni, ingegnere civile originario di Pennabili, in provincia di Rimini. Fu lui a progettare il Ponte Punta Penna Pizzone di Taranto. Sua madre, Lea, era invece originaria di Sestola, piccolo comune in provincia di Modena. Ha parenti nella città di Mar del Plata in Argentina.

Chi è Elisabetta Belloni: la carriera e le promozioni bipartisan

Elisabetta Belloni si è laureata in Scienze politiche nel 1982 alla Luiss di Roma cominciando presto – a soli 27 anni – la sua carriera diplomatica alla Farnesina, presso la Direzione generale degli Affari politici (era il 1985). Un anno dopo Belloni si trasferisce prima a Vienna, poi a Bratislava dove rimane fino al 1999, quando rientra in Italia, al ministero degli Esteri. Lì ricopre il ruolo di capo della segretaria della Direzione per i Paesi dell’Europa, capo dell’Ufficio per i Paesi dell’Europa centro-orientale e capo della segretaria del Sottosegretario di Stato agli Esteri.


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Elisabetta Belloni con Giorgio Napolitano

Nel 2004 l’allora ministro degli Esteri Franco Frattini (Forza Italia) la nomina capo dell’unità di crisi della Farnesina. Ruolo in cui la confermerà subito dopo Gianfranco Fini, subentrato al ministero. Belloni gestisce, in quel caso, dossier delicatissimi come il rapimento di cittadini italiani in Iraq e Afghanistan e si occupa anche del coordinamento delle ricerche a seguito dello tsunami in Thailandia. Nel 2008, invece, ancora Frattini la nomina direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo. Nel 2013, sotto il governo tecnico guidato da Mario Monti (oggi senatore a vita, dunque “grande elettore”), Belloni diventa direttore generale per le Risorse e l’Innovazione, su richiesta del ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata.

Un punto di riferimento per Di Maio

Non solo il centrodestra, non solo un governo di tecnici. Nel 2015 il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni (governo Renzi) la chiama come capo di gabinetto per poi nominarla segretaria generale del ministero degli Esteri, prima donna a ricoprire questo incarico. Ruolo che continuerà ad avere anche con i successivi governi presieduti da Giuseppe Conte, diventando un punto di riferimento prezioso anche per Luigi Di Maio. Belloni resta segretaria generale fino alla nomina di Draghi alla guida dei servizi segreti.