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Chi è Liang Wenfeng, il fondatore del chatbot DeepSeek che sta facendo tremare l’America: “Sembrava un nerd con un look trascurato, non lo abbiamo preso sul serio”

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Liang Wenfeng

Chi è Liang Wenfeng, il fondatore del chatbot DeepSeek che sta facendo tremare l’America. Per anni ha impiegato l’intelligenza artificiale nella sua azienda di trading, poi ha deciso di lanciare DeepSeek per competere con i colossi americani. Ha optato per l’open-source: «L’innovazione non si tutela con il segreto, ma attraverso la rapidità e la capacità di adattamento». Riguardo al futuro, afferma: «La maggior parte delle aziende cinesi copia e adatta, noi puntiamo a creare».

Chi è Liang Wenfeng, il fondatore del chatbot DeepSeek

Nel 2021, un imprenditore cinese poco noto, Liang Wenfeng, iniziò ad acquistare migliaia di unità di elaborazione grafica Nvidia per un progetto di intelligenza artificiale altamente sperimentale. «Quando lo incontrammo per la prima volta, era un tipo molto nerd con un’acconciatura discutibile, che parlava di costruire un sistema di calcolo con 10.000 chip per addestrare i suoi modelli. Non lo prendemmo sul serio», racconta uno dei suoi soci. «Non riusciva a esprimere chiaramente la sua visione, limitandosi a dire: “Voglio costruirlo e sarà rivoluzionario”. Pensavamo che fosse un’impresa realizzabile solo da colossi come ByteDance e Alibaba», aggiunge la stessa fonte, citata dal Financial Times.

Quattro anni dopo, Liang è diventato un simbolo di orgoglio per la Cina, un piccolo gigante che, grazie alla potenza delle sue idee, mette in difficoltà i colossi americani dell’intelligenza artificiale, raggiungendo risultati comparabili o addirittura superiori a quelli di OpenAI, Google, Meta e Anthropic. E tutto ciò con una spesa irrisoria rispetto ai colossi statunitensi, fortemente finanziati.

La sua azienda, DeepSeek, ha scosso Silicon Valley e Wall Street, dove le azioni di Nvidia e di altre società legate all’AI hanno subito un crollo vertiginoso, segnando un vero e proprio lunedì nero per il settore. Solo pochi giorni fa, Liang è stato l’unico leader nel campo dell’intelligenza artificiale invitato a un incontro con il premier cinese Li Qiang, dove agli imprenditori è stato raccomandato di «concentrare gli sforzi per compiere progressi significativi nelle tecnologie chiave».

Gli studi e la prima impresa

Liang è un outsider nel settore dell’AI, ma il suo curriculum non è affatto improvvisato. Oggi ha 40 anni ed è originario di una cittadina del Guangdong, figlio di un insegnante di scuola elementare. Secondo le poche informazioni biografiche disponibili, ha sempre dimostrato una curiosità insaziabile per la tecnologia. Dopo essersi laureato in intelligenza artificiale all’Università di Zhejiang, ha acquisito competenze nella computer vision e nei big data, per poi intraprendere una carriera nel mondo della finanza. Nel 2015 ha fondato High-Flyer (Huanfang Quantitative), un hedge fund che ha rapidamente integrato l’AI, utilizzando l’apprendimento automatico nelle sue strategie di trading. Già nel 2017, l’AI era diventata un elemento fondamentale delle sue decisioni di investimento.

Tuttavia, il successo non è stato privo di sfide: il fondo ha affrontato momenti di significativi ribassi, dovuti all’intrinseca volatilità dei mercati finanziari. Liang e il suo team hanno colto queste crisi come opportunità per affinare continuamente i loro modelli di intelligenza artificiale. In particolare, la sua squadra ha sviluppato una notevole competenza nell’utilizzo dei chip Nvidia. Tuttavia, la sua vera ambizione andava oltre: creare un’intelligenza artificiale in grado di competere con le migliori a livello globale.

L’intuizione

DeepSeek aveva un obiettivo ben definito: creare un’intelligenza artificiale che fosse non solo competitiva, ma anche accessibile. «Il nostro scopo non è solo costruire un modello», ha dichiarato in un’intervista. «Vogliamo ridefinire le regole dell’innovazione». Queste parole, ambiziose e comuni tra molti imprenditori nel settore delle startup, hanno trovato una concreta realizzazione nel 2024 con il lancio di DeepSeek-V2, un modello open-source che ha subito catturato l’attenzione degli esperti, sempre in cerca di soluzioni efficienti e a basso costo. «Non ci aspettavamo una reazione così intensa», ha confessato Liang. «Abbiamo semplicemente seguito il nostro percorso, ottimizzando i costi e stabilendo prezzi equi. Non era nostra intenzione innescare una guerra dei prezzi, ma ci siamo ritrovati al centro di essa».

Il costo rappresenta un aspetto cruciale nel successo di DeepSeek. Emad Mostaque, fondatore di Stability AI, una delle aziende più rinomate nel settore, ha descritto il lancio di DeepSeek come un «Quasi-iPhone che costa solo 30 dollari anziché 1.000»: ciò comporta una diminuzione dei costi di circa il 96% rispetto ad altre tecnologie di intelligenza artificiale statunitensi.

Open-source

La decisione di rendere DeepSeek-V2 open-source ha suscitato reazioni contrastanti. Liang ha sempre sostenuto questa scelta, affermando: «L’innovazione non si protegge con il segreto, ma con la velocità e la capacità di adattamento. Anche OpenAI non può impedire agli altri di recuperare terreno». Con l’arrivo di DeepSeek R1, un modello dotato di abilità di ragionamento avanzato simile a o1 di OpenAI, il suo chatbot è diventato protagonista sulla scena mondiale, nonostante le critiche riguardo alla censura su argomenti sgraditi a Pechino e a una gestione della privacy considerata poco rigorosa.

Una filosofia dell’innovazione

Ciò che distingue Liang dagli altri imprenditori del settore è il suo approccio all’innovazione. Al centro delle sue affermazioni c’è un cambiamento fondamentale nel modo in cui la Cina si inserisce nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale. «Abbiamo sempre considerato l’AI come un prodotto dell’Occidente», ha dichiarato. «Ma perché dobbiamo limitarci a essere semplici consumatori e non diventare protagonisti?» DeepSeek non è un’azienda che si concentra su applicazioni commerciali immediate, ma piuttosto (almeno per ora) sulla ricerca pura. «La maggior parte delle aziende cinesi si limita a copiare e adattare; noi vogliamo innovare. Per troppo tempo, l’innovazione è stata percepita come un lusso. Oggi, però, la Cina dispone delle risorse necessarie per investire nella ricerca di base».

Questo metodo si manifesta anche nella sua filosofia di assunzione. DeepSeek ha formato un team completamente composto da talenti cinesi, sfidando l’idea che i migliori esperti di intelligenza artificiale si trovino solo all’estero. «Se desideri risultati rapidi, assumi chi ha esperienza», ha affermato. «Ma se aspiri a cambiare il mondo, cerca curiosità e passione.»

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