Chi era Denis Bergamini, l’ex calciatore del Cosenza morto 32 anni fa? Denis Bergamini, all’anagrafe Donato Bergamini (Argenta, 18 settembre 1962 – Roseto Capo Spulico, 18 novembre 1989), è stato un calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
Chi era Denis Bergamini?
Attivo nel calcio minore, ebbe la sua miglior stagione professionale nelle file del Cosenza con il quale conseguì la promozione in serie B. La sua fama, postuma, è dovuta alle controversie sulla sua morte, attribuita inizialmente a suicidio quando il suo cadavere fu rinvenuto sulla Statale 106 in prossimità di una località sul mar Ionio. Tale ricostruzione dei fatti non fu mai considerata verosimile da parte di familiari, giornalisti d’inchiesta e colleghi (come gli ex calciatori Michele Padovano, suo amico e all’epoca compagno di squadra in Calabria, e Carlo Petrini, autore di un libro sulla sua vicenda).
Nel novembre 2017, a 28 anni dal fatto, una nuova perizia disposta dal tribunale di Castrovillari ha attribuito la morte del calciatore ad un soffocamento/strangolamento; a seguito di questa perizia sono stati iscritti nel registro degli indagati la ex fidanzata e l‘autista del camion sotto le cui ruote fini il calciatore.
La biografia di Denis Bergamini
Ha iniziato la sua carriera calcistica nella stagione 1982-1983 indossando la maglia dell’Imola in Interregionale. L’anno successivo gioca nel Russi (sempre in Interregionale) dove resta per 2 stagioni.
Nel 1985 viene acquistato dal Cosenza che milita in Serie C1, club con il quale giocherà per 5 stagioni. Al primo campionato in maglia rossoblu disputa 24 presenze senza alcuna rete. L’anno successivo gioca 28 partite e realizza 2 gol “pesanti” (contro Sorrento e Benevento) che regalano la vittoria alla sua squadra. Nel 1987-1988 il Cosenza vince il campionato di Serie C1 e torna in B dopo 24 anni di assenza. Bergamini è titolare nella formazione di Gianni Di Marzio giocando 32 partite su 34. L’11 settembre 1988 arriva l’esordio in Serie B nella gara Cosenza-Genoa (0-0). In quella stagione, forse la più bella nella storia del Cosenza (allenato da Bruno Giorgi), firma anche il suo primo ed unico gol in Serie B, nella partita Cosenza-Licata (2-0).
A causa di un infortunio riesce a giocare solo 16 partite, ma a fine stagione ha diverse richieste sul mercato. Il Parma fa di tutto per ingaggiarlo, ma il Cosenza vuole disputare un campionato di vertice e lo dichiara incedibile, confermandolo per un’altra stagione, l’ultima della sua carriera.
La morte
Il 18 novembre 1989 Bergamini fu trovato morto sulla strada statale 106 Jonica nei pressi di Roseto Capo Spulico in provincia di Cosenza. All’epoca il decesso sembrava fosse avvenuto per suicidio: infatti, secondo le testimonianze, Bergamini si sarebbe buttato tra le ruote di un camion che l’avrebbe trascinato per circa 60 metri. L’indagine fu archiviata e, a distanza di vent’anni, l’ipotesi di suicidio non è mai stata ritenuta credibile (né dai familiari, né dai tifosi, né dai compagni di squadra): il corpo non presentava nessuna ferita compatibile con questa versione e non era sporco di fango, nonostante la pioggia e le pozzanghere presenti sul luogo dell’incidente.
Giocò la sua ultima partita il 12 novembre 1989: Monza-Cosenza 1-1, con rete rossoblù di Michele Padovano, suo grande amico che, dopo la sua scomparsa, ha indossato la maglia numero 8 di Bergamini nella partita Cosenza-Messina (2-0) del 19 novembre, con la quale lo stesso Padovano ha realizzato il primo gol, dedicandolo al compagno di squadra scomparso il giorno prima. Oggi la curva sud dello stadio Gigi Marulla porta il suo nome, mentre all’interno degli spogliatoi è conservato un busto che lo raffigura.
L’ex calciatore della Roma e del Milan Carlo Petrini provò a far luce sulla misteriosa morte scrivendo il libro Il calciatore suicidato nel 2001, in cui fornì alcuni dettagli sulla vicenda del calciatore (fatti comunque mai provati).
Il 27 dicembre 2009 si è celebrato a Cosenza il “Bergamini Day” organizzato dal Forum “Cosenza United” e dagli Ultrà Cosenza, al quale hanno partecipato anche i familiari del calciatore. Lo scopo di questa manifestazione è stato quello di chiedere verità e giustizia sulla morte dell’idolo rossoblù e di far riaprire le indagini, all’epoca dei fatti archiviate troppo presto come “suicidio” nonostante i numerosi punti interrogativi e le prove poco convincenti. Secondo i familiari e la tifoseria cosentina, Bergamini fu ucciso, per cui circa 300 persone hanno sfilato per le vie della città chiedendo chiarezza sulla sua scomparsa. Il 6 agosto 2010 si è svolto ad Aiello Calabro il convegno “Verità per Bergamini”, mentre il 27 dicembre 2010 si è rinnovato per il secondo anno il “Bergamini Day”[4], svoltosi al teatro Morelli di Cosenza. Il 14 giugno 2011, viene richiesta la riapertura dell’inchiesta da rubricare come omicidio volontario. Il 29 giugno 2011 la procura di Castrovillari riapre ufficialmente le indagini in virtù di nuove prove.
Il 22 febbraio 2012 i RIS di Messina depositano presso la Procura della Repubblica di Castrovillari la loro perizia, secondo la quale, quando fu investito, Bergamini era già morto. I RIS hanno infatti potuto constatare, attraverso diverse simulazioni, che se il giovane calciatore si fosse “gettato a pesce” sotto il camion, come riferì la fidanzata, le scarpe, la catenina e l’orologio avrebbero subito gravi danni, ed invece al momento del ritrovamento del cadavere erano pressoché intatti.
Una perizia, datata 1990 e firmata dal professor Francesco Maria Avato, ha trovato conferme nei riscontri che la Procura di Castrovillari ha richiesto dopo aver ripreso in mano il caso del giocatore del Cosenza. Il 15 maggio 2013 viene notificato un avviso di garanzia, da parte della procura di Castrovillari, all’ex fidanzata Isabella Internò, sospettata di omicidio.
Per la seconda volta, nel maggio 2017, sono state riaperte le indagini sulla sua morte.. Nel giugno del 2017 il GIP di Castrovillari dispone la riesumazione della salma per effettuare l’autopsia.
Il 16 novembre 2017 viene depositato l’esito dell’autopsia: Bergamini sarebbe stato ucciso con una sciarpa e poi gettato sotto il camion, inscenando il suicidio.
Dopo 32 anni l’ex fidanzata rinviata a giudizio per omicidio
È stata rinviata a giudizio con l’accusa di omicidio Isabella Internò, l’ex fidanzata di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza morto il 18 novembre 1989 sulla statale 106, nei pressi del Castello di Roseto Capo Spulico. La prima udienza del processo è stata fissata per il 25 ottobre. La donna è accusata di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi futili. Nel corso dell’udienza, l’avvocato Angelo Pugliese, difensore di Isabella Internò, nella sua arringa durata circa tre ore, ha illustrato le tesi della difesa chiedendo il non luogo a procedere per la propria assistita. La famiglia Bergamini era rappresentata dall’avvocato Fabio Anselmo. In aula non erano presenti né la Internò né la sorella di Bergamini, Donata.