Chi ha incassato di più con l’8 per mille nel 2024? Nonostante la Chiesa Cattolina rimanga il principale beneficiali il suo incasso è calato: i dati ufficiali resi noti nella giornata odierna, venerdì 12 luglio, dal Ministero dell’Economia.
Chi ha incassato di più con l’8 per mille nel 2024: i dati ufficiali
Il Ministero dell’Economia ha reso noti oggi i dati ufficiali relativi alla distribuzione dell’8 per mille per l’anno 2024. Sebbene la Chiesa cattolica rimanga il principale beneficiario, il suo incasso ha mostrato un lieve calo rispetto agli anni precedenti. Al secondo posto troviamo lo Stato italiano, seguito da altre organizzazioni e settori pubblici.
Nel 2024, la Chiesa cattolica ha ricevuto 990,9 milioni di euro grazie all’8 per mille, una cifra che, sebbene impressionante, segna una diminuzione rispetto agli anni precedenti. Era dal 2010 che il totale degli incassi non scendeva sotto il miliardo di euro. Questa leggera flessione, pur mantenendo un’importante cifra assoluta, riflette un trend di riduzione rispetto agli importi degli anni passati, soprattutto se si considera l’inflazione.
I dati sui beneficiari dell’8 per Mille
1. Chiesa Cattolica: 990,9 milioni di euro
2. Stato Italiano: 340 milioni di euro (rispetto ai 330 milioni dell’anno scorso e ai 237 milioni di due anni fa)
3. Chiesa Valdese: 40 milioni di euro
4. Unione Buddhista Italiana: 14 milioni di euro
5. Unione delle Comunità Ebraiche Italiane: 4 milioni di euro
Il settore pubblico che ha beneficiato di maggiori donazioni è l’Edilizia scolastica, seguito dal settore delle Calamità. Quest’anno, è stata annunciata l’introduzione di una nuova sezione dedicata al recupero delle tossicodipendenze, ma i benefici di questa nuova misura saranno disponibili solo a partire dall’8 per mille delle dichiarazioni dei redditi del 2024, che verrà distribuito nel 2028.
Le scelte dei cittadini
Sono 11,8 milioni i cittadini che hanno scelto di destinare il loro 8 per mille alla Chiesa cattolica, mentre 4 milioni hanno optato per lo Stato, 480mila per la Chiesa valdese, 166mila per l’Unione buddhista italiana e 51mila per l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Questi numeri evidenziano come solo il 41% dei contribuenti abbia espresso una scelta specifica per il proprio 8 per mille, mentre oltre metà degli italiani ha lasciato che la propria quota venisse redistribuita automaticamente.
Gli incassi in calo
Negli ultimi anni, la percentuale di contribuenti che sceglie di destinare l’8 per mille alla Chiesa cattolica è in calo. Attualmente, il 70% di coloro che hanno espresso una preferenza ha scelto la Chiesa, un dato in diminuzione rispetto all’89% del 2008. Il 24% ha optato per lo Stato, in crescita rispetto al 7% di 16 anni fa. Le previsioni del Ministero dell’Economia indicano che nei prossimi anni questa percentuale potrebbe scendere ulteriormente sotto il 70%.
Un dato interessante è che gran parte dei fondi per la Chiesa cattolica e per gli altri beneficiari proviene dalle scelte non espresse dai contribuenti. Dei 990 milioni di euro destinati alla Chiesa, solo 409 milioni provengono da scelte espresse, mentre i restanti 581 milioni derivano dalle decisioni automatiche di chi non ha espresso una preferenza.