Cronaca

Chi sono i morti e i dispersi del crollo sulla Marmolada? | I soccorritori: “Ogni giorno troviamo pezzi di persone”

Chi sono le morti e i dispersi del crollo sulla Marmolada? Il bilancio è ancora parziale: sono 10 vittime – di cui 4 identificati e 8 feriti di cui due in condizioni critiche. Filippo BariTommaso Carollo e Paolo Dani, Davide Miotti, sono 4 delle sette vittime accertate della tragedia della Marmolada. Sono scesi a 8 i dispersi dopo il crollo del seracco sommitale in Marmolada. Lo apprende l’Ansa. Tra questi si conoscono i nomi di Erica CampagnaroNiccolò ZavattaLiliana BertoldiDavide Carnielli.
Il presidente Draghi – che ha incontrato i familiari delle vittime e dei dispersi – ha ringraziato tutti gli operatori impegnati nelle operazioni: “Voglio esprimere la più sincera, affettuosa e accorata vicinanza alle famiglie delle vittime, dei feriti e dei dispersi, oltre che alle comunità che sono state colpite da questa tragedia. Questo è un dramma che certamente ha dell’incredibile, ma dipende dal deterioramento dell’ambiente e della situazione climatica. Oggi l’Italia piange queste vittime e tutte le italiane e gli italiani si stringono a loro con affetto. Il Governo deve ora riflettere su quanto è accaduto ed è chiamato ad assumere i provvedimenti necessari, perché quanto è accaduto possa essere evitato in futuro”.


Chi sono morti dispersi crollo Marmolada

 


Chi sono i morti e i dispersi del crollo sulla Marmolada: il punto

Grazie alle condizioni meteo favorevoli, le ricerche dei dispersi sono ripartite, questa mattina 5 luglio, anche grazie all’utilizzo dei droni. Per le ricerche verranno utilizzati 4 droni:  due nella parte alta e due nella parte medio bassa del serracco che si è staccato. Intanto, arrivano dalle guide alpine racconti agghiaccianti che raccontano il luogo della tragedia: “Non troviamo persone intere, troviamo pezzi di persone. Sono cose che ricorderò per sempre, un’immagine terrificante”. ha raccontato attonito un soccorritore intervenuto sul posto.

“Bisogna agire con prudenza perché in quell’area c’è stata una guerra, c’è il rischio di trovare ordigni della Prima Guerra Mondiale. Serve cautela, le bombe sono pericolose”,  sono queste le parole di un vigile del fuoco del reparto Volo impegnato nelle ricerche dei dispersi.


 

Chi sono morti dispersi crollo Marmolada

 


Chi è Davide Miotti, la guida alpina morta sulla Marmolada

Si chiamava Davide Miotti uno dei morti nella valanga della Marmolada. Il 51enne, guida alpina di Tezze sul Brenta, ha perso la vita in seguito al crollo di una valanga di ghiaccio avvenuto nel pomeriggio di domenica 3 luglio quando è venuto giù un seracco di ghiaccio facendo una strage fra i turisti che stavano salendo sulla cima della vetta più alta delle Dolomiti.

Titolare del negozio “Su e giù sport”, Davide Miotti era uno scalatore di vette da oltre 25 anni. Nel corso degli ultimi giorni era saluto più volte sulla Marmolada come testimoniano i post pubblicati sul suo profilo Facebook. “Fotonica Marmolada” aveva intitolato la sua ultima avventura in questo posto, ad inizio giugno. Le ultime foto quelle scattate cinque giorni fa sul Sassolungo, cima grande di Lavaredo. “Weekend di vie normali con la N maiuscola immersi nel patrimonio Unesco più indiscutibile che ci sia”, scriveva. Con lui c’era anche la moglie 45enne Erica Campagnaro. Il corpo della moglie non sarebbe stato ancora identificato.  La coppia ha due figli, di venticinque e sedici anni.


 

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Davide Miotti, a sinistra nella foto

 


Chi era Filippo Bari, il 28enne che aveva pubblicato un selfie sui social prima della tragedia

Filippo Bari, 28 anni, aveva inviato alla famiglia un ultimo selfie sul ghiacciaio prima della tragedia.  Lascia un bambino piccolo.  A diffondere lo scatto è stato il sindaco di Isola Vicentina, Filippo Gonzo, che in un post su Facebook ha scritto: “Filippo è scivolato via, la grande Marmolada se l’è voluto tenere con sé. Isola Vicentina si stringe attorno a mamma Emanuela, papà Beppe, all’amato fratello Andrea, alla compagna, al figlio e alla famiglia tutta”.


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Il 28enne Filippo Bari

 


Paolo Dani e Tommaso Carollo tra i morti sulla Marmolada

Tra le vittime della tragedia sulla Marmolada ci sono anche Paolo Dani e Tommaso Carollo. Paolo, 52 anni, era una guida alpina di Valdagno.  Il manager Tommaso Carollo era invece originario di Thiene. Il padre Ivano è di Zanè e collabora con il comune. Il sindaco Roberto Berti ha espresso il suo cordoglio: “A nome mio personale, dell’amministrazione comunale e di tutta la comunità, desidero porgere le più sentite condoglianze ai famigliari di Tommaso Carollo, deceduto a causa del crollo di un seracco sulla Marmolada. In particolare, ci uniamo al dolore del papà Ivano Carollo, residente zanadiense e professionista con il quale il nostro Comune ha collaborato e collabora tuttora”. 


 

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Chi sono i dispersi: Niccolò Zavatta, Liliana Bertoldi, Davide Carnielli

Niccolò Zavatta, 22 anni, di Ponte di Mossano, è tra i dispersi. Era sulla Marmolada insieme a Riccardo Franchin, 27 anni, di Ponte di Barbarano, rimasto solo miracolosamente ferito e ricoverato in condizioni non preoccupanti all’ospedale Santa Chiara di Trento. All’appello mancano anche due trentini: Liliana Bertoldi, residente a Levico Terme.

I dispersi scendono da 13 a 8

I dispesi scendo da 13 persone a 8. Tra i cinque individuati anche il ragazzo trentino di 30 anni di Fornace ricoverato in prognosi riservata a Treviso, ma che non sarebbe in pericolo di vita. I medici del Ca’ Foncello avevano accertato al momento del ricovero un importante edema cerebrale e lesioni agli organi interni. Il giovane, in stato di incoscienza, era stato trovato senza alcun documento.


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A sinistra Nicolò Zavatta (disperso), a destra Riccardo Franchin (ferito)

 


Il racconto del superstite Riccardo Franchin

Sentito quel rumore ho alzato la testa: la montagna ci stava piovendo addosso e ho iniziato a correre più che potevo. Questione di pochissimo e sono stato investito dalla valanga. Nemmeno il tempo di provare dolore e ho perso i sensi”. Riccardo Franchin, 27enne ingegnere di Barbarano Mossano, nel Basso Vicentino, ricoverato all’ospedale Santa Chiara di Trento è uno dei sopravvissuti.