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Chi è Valentino Rossi, il pilota di MotoGP 9 volte campione del mondo

Valentino Rossi è nato il 16 febbraio 1979 a Urbino ed è uno dei piloti di MotoGP più famosi e titolati di sempre. Vincitore di 9 titoli mondiali e di numerosi record, scopriamo insieme alcune curiosità sulla sua vita e sulla carriera del campione.

Valentino Rossi: vita e carriera della leggenda del motociclismo

Nato il 16 febbraio 1979, Acquario, Valentino Rossi è uno dei piloti di MotoGp più famosi di sempre, nonché 9 volte campione del mondo. Figlio di Graziano Rossi, pilota motociclistico a cavallo degli anni 1970 e 1980, nasce a Urbino per poi crescere a Tavullia, in provincia di Pesaro e Urbino. Grazie alla passione motociclistica del padre, Valentino vive fin dal suo primo anno di vita a contatto con i motori.



Fin da bambino ha sempre usato il numero 46, anche nelle annate in cui ha avuto la possibilità di sfoggiare il numero 1 di campione in carica, poiché questo era il numero precedentemente utilizzato nel Motomondiale sia dal padre, sia successivamente da un pilota giapponese di cui era molto appassionato, Norifumi Abe da quest’ultimo Rossi trasse inoltre spunto per il suo primo soprannome, Rossifumi. Ha un fratello minore da parte di madre, Luca Marini, anche lui pilota motociclistico.

La carriera di Valentino Rossi

Rossi ha iniziato a seguire le gare del campionato del mondo ancora prima di camminare e di stare in equilibrio su due ruote.

Le sue prime esperienze agonistiche sono a quattro ruote: il 25 aprile 1990 vince la sua prima gara di go-kart. I costi per intraprendere uno sport del genere erano però troppo elevati e così, di comune accordo con il padre, decide di passare alle minimoto. È la scelta vincente.



Il giovane pilota di Tavullia comincia a vincere le gare e campionati a ripetizione, e nel 1993, sulla pista di Magione, debutta in sella a una moto vera, una Cagiva 125. Campione italiano della Sport Production nel 1994, l’anno successivo conquista il titolo nazionale della 125, a 16 anni: il più giovane della storia e si piazza terzo nel campionato europeo della stessa categoria.

L’esordio al mondiale

L’anno dell’esordio mondiale è il 1996: arriva alla prima vittoria (GP Repubblica Ceca a Brno), preceduta dalla prima pole position. Da qui in poi possiamo osservare un dato curioso: Valentino Rossi ha sempre vinto il Mondiale negli anni dispari e sempre nella seconda stagione in una classe.



Nel 1997 che esplode definitivamente il fenomeno Rossi sul piano mediatico, grazie senz’altro ai suoi successi ma anche alla capacità innata di saper conquistare il pubblico, ad esempio con i suoi incredibili modi di festeggiare ogni successo.

Travestimenti, prese in giro, scherzi che entrano nel mondo delle corse. In tutti i circuiti gli appassionati aspettano l’ennesima “trovata” del pilota di Tavullia, che a seconda delle circostanze, si trasforma in Robin Hood, Superman, o gladiatore.

Valentino a 22 anni e 10 mesi, è stato il quarto più giovane campione mondiale della storia, dopo Freddie Spencer (il più “verde” in assoluto, con 21 anni, 7 mesi e 14 giorni), Mike Hailwood e John Surtees.

Nessuno però ha mai vinto tanti Gran premi prima di compiere i 23 anni: 37. Il più vicino a realizzare questo record è Loris Capirossi che, da Under 23, conquistò ben 15 successi.



Il 12 ottobre 2003 è stata una giornata storica per il mondo dei motori e per l’orgoglio italiano: mentre nella F1 la Ferrari entrava nella storia vincendo il suo quinto titolo mondiale costruttori consecutivo (e Michael Schumacher entrava nella storia vincendo il suo sesto titolo mondiale), Valentino a 24 anni saliva sul gradino più alto del podio festeggiando il suo quinto titolo mondiale, il terzo consecutivo nella classe maggiore, proiettandosi con merito, come una leggenda vivente, tra i più grandi di sempre.

La leggenda di The Doctor Rossi

Ma il fenomenale ValentinoThe DoctorRossi, non finisce di stupire: nel 2004, passa alla Yamaha dimostrando sin dalle prime gare di essere competitivo.

Lottando a denti stretti di volta in volta con Biaggi o con Sete Gibernau, Rossi dimostra prepotentemente le sue doti fenomenali di grinta e concentrazione, arrivando a vincere il mondiale con una gara di anticipo.

Noto per le sue simpatiche trovate, per l’occasione, a fine gara Valentino indossava casco e maglietta con un messaggio essenziale quanto efficace che la dice lunga su ciò che rappresentano le emozioni che questo grande campione sa trasmettere agli appassionati: “che spettacolo“.

Il “dottor Rossi” è diventato veramente dottore il 31 maggio 2005, quando gli è stata conferita la laurea ad honorem in “Comunicazione e pubblicità per le organizzazioni“, dalla facoltà di Sociologia dell’Università di UrbinoCarlo Bo“.



La stagione 2005 inizia alla grande: gli avversari si susseguono, Valentino lotta ad ogni gara e gli importa solo di vincere. A metà campionato è primo in classifica. La vittoria del GP di Germania è la numero 76. Valentino Rossi eguaglia così il record di Mike Hailwood.

Con ironia e grande rispetto del passato Valentino sale sul podio con una bandiera che riporta il messaggio “Hailwood: 76 – Rossi: 76 – I’m sorry Mike“. La vittoria di Sepang (Malaysia) è la numero 78 e incorona Valentino per la settima volta campione del mondo.

La stagione 2006 si conclude con Valentino al secondo posto. Sarà l’americano Nicky Hayden a laurearsi campione del mondo all’ultima gara. Dopo un’altalenante stagione, nel 2007 Rossi si classifica al terzo posto finale, dietro a Casey Stoner e Dani Pedrosa.



Mondiale 2008

Torna a vincere e lottare per il mondiale nel 2008: a maggio a Le Mans ottiene la 90ma vittoria in carriera, raggiungendo lo spagnolo Angel Nieto: davanti a loro in questa speciale classifica c’è solo Giacomo Agostini con 122 gare vinte.

Alla fine di agosto a Misano Adriatico, eguaglia Agostini con 68 vittorie in Top Class, superandolo poi nelle gare immediatamente successive. Il 28 settembre 2008 a Motegi, in Giappone, Valentino Rossi vince e si laurea campione del mondo per l’ottava volta in carriera.

L’ultimo mondiale vinto da Rossi

Nel giugno del 2009 ad Assen, in Olanda, raggiunge la considerevole quota di 100 vittorie in carriera, 40 con la Yamaha. A ottobre conquista il nono Campionato Mondiale con una gara di anticipo, a Sepang (Malesia).

Il 2010, ultimo anno in Yamaha prima di passare all’italiana Ducati vede Valentino Rossi sempre tra i protagonisti: un incidente lo tiene lontano poche settimane dalle gare, tempo sufficiente per allontanarsi dalla vetta della classifica, che verrà vinta alla fine del campionato dallo spagnolo Jorge Lorenzo, suo giovane compagno di scuderia.

L’approdo in Ducati

Approdato a Borgo Panigale con la prospettiva di dare vita a «un accoppiamento tutto italiano» e vittorioso «come lo era stato quello fenomenale tra Agostini e la MV Agusta», tali aspettative saranno però seccamente smentite dal verdetto della pista: durante il successivo biennio in Ducati, il pesarese non ottiene alcuna vittoria, collezionando come massimo bottino appena tre podi.



Secondo dichiarazioni successive a questo deludente periodo, il problema era legato al mezzo, la Desmosedici, una moto che non permetteva di essere guidata in una maniera che fosse all’altezza delle rivali, costringendo i suoi piloti, Rossi e il compagno di squadra Hayden, ad adottare rischiose e spesso infruttuose condotte di gara.

Nonostante il pesante rinnovamento apportato alla moto bolognese per il 2012, la cosa non sortisce effetti sulla guida del mezzo; a parere di Rossi, anche per l’atteggiamento del gruppo dirigente e tecnico di Borgo Panigale, restio ad accogliere le richieste dei piloti.

La prima stagione inizia con un settimo posto in Qatar, mentre per il suo primo podio con la Ducati, che rimarrà l’unico dell’anno, Rossi deve attendere Le Mans dov’è terzo al traguardo, alle spalle di Stoner e Dovizioso.

Le grandi difficoltà che incontra nel cercare di domare l’irruenza della Desmosedici, ne falcidiano anche il corpo: su tutte, in Giappone cade e si ritira, subendo una frattura parziale al quinto dito della mano.



La tragedia di Marco Simoncelli

Il 23 ottobre 2011, durante il secondo giro del Gran Premio della Malesia, rimane coinvolto con Edwards nell’incidente che porta alla morte di Marco Simoncelli, suo amico, abituale compagno di allenamento oltreché rivale in pista.

Due settimane dopo, chiuso con l’ennesimo ritiro dell’anno anche l’ultimo appuntamento di Valencia, conclude il campionato a un anonimo settimo posto, suo peggiore piazzamento finale in classe regina. Per la prima volta da quando gareggia nel Motomondiale, inoltre, non riesce a vincere neanche una gara in stagione.

Il ritorno in Yamaha nel 2013

Dopo il fallimentare biennio in Ducati, il 2013 vede Rossi di nuovo in sella alla Yamaha, casa dove riesce a tornare, nonostante il burrascoso addio del 2010 grazie soprattutto all’opera di mediazione del direttore tecnico Lin Jarvis;[22] qui va nuovamente a far coppia con Lorenzo, campione in carica.



Al debutto stagionale, il 7 aprile in Qatar, ottiene il secondo posto proprio dietro al compagno di squadra, e davanti all’esordiente Márquez. Non è tuttavia fortunato negli appuntamenti seguenti, ritornando tra i primi solamente ad Assen dove trova quella che rimarrà l’unica vittoria della stagione, imponendosi su Márquez e Crutchlow.

Chiude le successive tappe al Sachsenring e a Laguna Seca entrambe al terzo posto, prima di un’altra serie anonima di piazzamenti a punti.

Torna sul podio solo sul finire del campionato, in Aragona e in Australia, concludendo l’anno al quarto posto finale, a 237 punti in classifica. Il piazzamento rispecchia l’andamento globale della stagione, con Rossi spesso lontano dalla lotta al vertice che vede protagonista il trio spagnolo Lorenzo-Márquez-Pedrosa.

Valentino Rossi nella stagione 2014

Nella gara d’esordio del 2014 arriva secondo in Qatar, dietro al campione del mondo Márquez. Infila poi una serie di quattro podi consecutivi che permettono a Rossi d’issarsi al secondo posto della classifica generale. In particolare, con la terza piazza in Italia, taglia il traguardo dei 300 Gran Premi in carriera.

Sale sul terzo gradino anche a Indianapolis, a Brno e a Silverstone, prima di tornare al successo, dopo un anno, a Misano dove trionfa davanti al compagno di squadra e a Pedrosa.

Vince per l’ultima volta in stagione in Australia, dopo nove anni dal suo ultimo successo a Phillip Island, piazzandosi davanti a Lorenzo e a Bradley Smith nel suo 250º Gran Premio in classe regina. un’affermazione, questa, arrivata tra un terzo posto in Giappone e una piazza d’onore in Malesia.

Il secondo posto a Valencia con cui conclude il campionato, è anche quello finale in classifica generale, a quota 295 punti.

Un mondiale sfumato del 2015

La stagione 2015 si apre per Rossi col successo in Qatar, al termine di una gara che vede il podio completato dai connazionali Dovizioso e Andrea Iannone: un risultato che non capitava dalla gara giapponese del 2006, quando Rossi arrivò secondo dietro a Capirossi e davanti a Melandri.

In Malesia giunge terzo dietro Pedrosa e Lorenzo, ma dopo essere stato protagonista di un serrato e aggressivo duello con Márquez, al termine del quale quest’ultimo cade, in un contatto sospetto con l’italiano.

A fine gara, la Direzione decide una sanzione Rossi, il quale è di conseguenza costretto, nella gara conclusiva di Valencia, a partire dalla 26ª e ultima posizione.

Benché con ancora sette punti di vantaggio sul più diretto rivale al titolo, Lorenzo, questo handicap compromette fortemente la possibilità per Rossi di portare a casa il mondiale: partendo dal fondo, riesce a recuperare ventidue posizioni e a tagliare il traguardo al quarto posto, tuttavia insufficiente stante la contemporanea vittoria di Lorenzo, iridato per appena cinque punti sull’italiano.

Una parabola discendente per Rossi

In avvio della stagione 2016 giunge secondo in Argentina e trionfa a Jerez, dove scatta dalla pole position e vince la gara mantenendo la testa del Gran Premio dal primo all’ultimo giro, conseguendo un hat trick che mancava dalla gara di Misano del 2009.

In Francia parte dalla settima casella ed è autore di una rimonta fino alla seconda posizione, firmando il giro più veloce della gara.

Prima della pausa estiva trova il tempo di vincere anche in Catalogna, conquistando la decima vittoria personale a Montmelò.

Per tornare sul podio deve attendere le tappe di Brno e Misano, dove si piazza al secondo posto, e quelle di Silverstone e Aragona, chiuse in terza posizioni. Dopo due ulteriori piazze d’onore a Phillip Island, dov’è artefice di una rimonta dal quindicesimo posto in griglia, e a Sepang, raggiunge a fine campionato la seconda posizione in classifica generale.

Inizia la stagione 2017 con un terzo posto in Qatar, dopo essere scattato decimo dallo schieramento, e un secondo posto in Argentina, peraltro festeggiando a Termas de Río Hondo i suoi 350 Gran Premi nel Motomondiale.

Ottiene la piazza d’onore anche ad Austin, risultato che gli consente di tornare temporaneamente in testa al mondiale, cosa che non gli accadeva dalla tappa malese di due anni prima.



Tuttavia, i risultati negativi nei successivi tre appuntamenti, fanno perdere a Rossi la leadership. Si riscatta ad Assen, tornando alla vittoria dopo un anno e conquistando nell’occasione la sua 115ª affermazione internazionale, a quasi 21 anni dal primo successo: a 38 anni e 129 giorni, diventa inoltre il più anziano vincitore nella storia della MotoGP, scavalcando dopo undici anni Troy Bayliss ed è anche il più vecchio italiano a ottenere un successo nella top class.

Dopo la gara olandese, non riesce ad andare al di là della zona punti, tornando sul podio solo a Silverstone dove festeggia le 300 partenze in classe regina arrivando terzo al traguardo. L’ultimo piazzamento della stagione matura in Australia, dove chiude secondo. Il quinto posto di Valencia, nell’ultima gara stagionale, è anche quello con cui conclude il campionato.

Il tramonto della carriera

Il 2018 vede Rossi in risalita nella classifica generale, chiusa al terzo posto grazie a una buona costanza di rendimento, tuttavia rimanendo lontano dall’insidiare la lotta al titolo fra Márquez e Dovizioso.

Torna suo malgrado a chiudere una stagione senza vittorie, ottenendo come massimo risultato la piazza d’onore al Sachsenring, più una serie di terzi posti in Qatar, Francia, Italia, dove ottiene anche la pole position,  e Catalogna.

Degno di nota anche il quarto posto di Brno, piazzamento che gli permette di diventare il primo pilota a superare i 6mila punti in carriera nel Motomondiale.

Inizia in maniera positiva la stagione 2019 con due secondi posti in Argentina e in Texas, ma prima che sopraggiunga la pausa estiva non riesce ad andare al di là di qualche piazzamento in zona punti, incappando anche in una serie nera di tre ritiri consecutivi tra il Mugello, Montmeló e Assen.



Non riuscendo trovare il giusto assetto per lo sviluppo della sua moto, si ritrova a vivere una seconda parte di campionato totalmente deludente, lontano da qualsivoglia ambizione di vittoria o podio, a differenza dei più giovani compagni di marca Fabio Quartararo e Maverick Viñales capaci di ottenere il meglio dalla Yamaha in stagione.

A fine campionato replica suo malgrado il peggiore piazzamento della carriera in top class, risalente alla stagione 2011 in Ducati, chiudendo un anno negativo al settimo posto della classifica generale.

La vita privata di Valentino Rossi

Valentino Rossi è considerato uno degli scapoli più ambiti del mondo dello sport, ma la verità è che il campione ha alle spalle moltissime love story, tutte mantenute dietro il massimo riserbo, e soprattutto tutte giunte al capolinea. Nel 2002 ha avuto una relazione con l’attrice Martina Stella, naufragata poco dopo.

Successivamente sarebbe poi stato legato ad altre showgirl come Florinda Giaime (ex corteggiatrice di Uomini e Donne) e Arianna Matteuzzi, quest’ultima estranea al mondo dello spettacolo. Dal 2012, poi, è stato fidanzato per 4 anni con la bellissima modella Linda Morselli.



Un vero e proprio record di durata per Valentino, che ha avuto diversi flirt con svariate donne bellissime. Durante un’intervista a Il Corriere, Valentino Rossi aveva rivelato di essere alla ricerca dell’amore con la A maiuscola e potrebbe (finalmente) averlo trovato in Francesca Sofia Novello sua attuale compagna.

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