Cronaca

Chiara Petrolini, i neonati morti e il racconto shock “Uno non respirava e l’ho messo nel giardino. L’altro aveva gli occhi aperti”

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Chiara Petrolini e la villetta di Traversetolo (Parma) dove sono stati sepolti i neonati
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“Ho provato a scuoterlo, non respirava e l’ho messo nel giardino. L’altro aveva gli occhi aperti” queste alcune delle dichiarazioni rese da Chiara Petrolini nel corso dell’interrogatorio a cui è stata sottoposta in relazione alla morte dei due suoi neonati, partoriti a circa un anno di distanza e trovati sepolti nel giardino della sua villetta a Traversetolo in provincia di Parma. Le sue dichiarazioni sono riportate da La Gazzetta di Parma.

Chiara Petrolini, i neonati morti e l’interrogatorio: cosa ha detto

Chiara Petrolini è stata interrogata dagli inquirenti in merito alla nascita del primo bambino, trovato morto nell’aiuola sotto la finestra della sua camera nell’abitazione a Traversetolo (Parma) il 7 settembre. Poco più di un mese dopo venne ritrovato il corpicino senza vita del  piccolo nato ad agosto dell’anno prima.

Nel corso dell’interrogatorio la ragazza di 21 anni ha spiegato  di avere avuto le contrazioni e di aver partorito il bimbo “in camera di notte”. “Ho tagliato il cordone ombelicale”, aggiunge la studentessa universitaria ai domiciliari per la morte dei due suoi neonati. Le accuse a suo carico sono di duplice omicidio e di soppressione di cadavere.

Secondo gli investigatori il primo figlio di Chiara nato “alla 40esima settimana”, sarebbe morto per emorragia perché la ragazza tagliò il cordone ombelicale “senza costrizione dei vasi”, si legge nell’imputazione provvisoria che compare nell’ordinanza di custodia cautelare.

Nell’interrogatorio di agosto, dopo il primo ritrovamento di cadavere, sul secondo bimbo da lei partorito Chiara dice: “Aveva gli occhi aperti, ma non emetteva suoni”. Quando la notizia del ritrovamento dei due corpicini travolge la sua famiglia, i genitori – estranei alle indagini – nelle intercettazioni riportate dalla Gazzetta di Parma rivelano la loro inconsapevolezza: “Cosa hai fatto? Sei stata tu? Così si va in galera”, le dicono. Chiara Petrolini è ai domiciliari dal 20 settembre, in attesa della Cassazione, che potrebbe aprire le porte del carcere.

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