Chiese di Napoli: scopriamo insieme la Basilica di San Francesco di Paola a Piazza Plebiscito, uno dei più importanti esempi di architettura neoclassica in Italia.
Basilica di San Francesco di Paola in Piazza Plebiscito, la sua storia
La Basilica di San Francesco di Paola, che si trova in Piazza Plebiscito, è uno degli esempi più importanti di architettura neoclassica in Italia. La sua edificazione di deve al Re Borbone Ferdinando I, che ne commissionò la costruzione come voto al Santo.
La zona in cui sorge Piazza del Plebiscito un tempo era frequentata da malviventi e mendicanti. Per questo motivo, con l’arrivo in città di Gioacchino Murat, si avviò un riassetto urbanistico che avrebbe interessato proprio quella zona.
Il progetto del generale francese prevedeva l’abbattimento di tutti gli edifici e la costruzione di una piazza, che avrebbe dovuto prendere il nome di Gran Foro Gioacchino. Tra i vari progetti venne scelto quello di Leopoldo Laperuta, il quale proponeva l’edificazione di un porticato con al centro un’aula circolare, utilizzabile per le assemblee popolari.
I lavori ebbero inizio nel 1809, ma subirono una battuta d’arresto nel momento in cui Murat fu cacciato dalla città a seguito della restaurazione della monarchia borbonica.
Il ritorno dei borbone e il voto di Ferdinando I
Ferdinando I delle Due Sicilie, una volta tornato a Napoli, commissionò la costruzione di un’imponente chiesa da dedicare a San Francesco di Paola, come segno di devozione e ringraziamento per aver intercesso per lui affinché tornasse sul trono. A testimoniare ciò vi pose la scritta “D.O.M.D. Francisco de Paula Ferdinandus I ex voto a MDCCCXVI” incisa sull’architrave della facciata.
I lavori furono affidati all’architetto ticinese Pietro Bianchi il quale, proponendo la costruzione di una chiesa al centro di un porticato, aveva in parte rispolverato il progetto originario.
La chiesa fu conclusa nel 1846, rispecchiando pienamente quello che era il gusto neoclassico ed ispirandosi nelle forme al Pantheon di Roma, oltretutto, grazie al privilegio concesso da papa Gregorio XVI, fu la prima chiesa di Napoli ad avere l’altare rovescio.