Cronaca

Fabriano, si spegne la macchina e si chiude una pagina di storia: i dipendenti firmano l’ultima bobina della F3

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L'ultima bobina F3

Una pagina di storia industriale italiana si è chiusa ieri mattina a Fabriano. L’ultima bobina di carta per fotocopie e per ufficio è stata prodotta dalla macchina F3 pochi istanti prima delle 8. Subito dopo, la F3 è stata fermata definitivamente, sancendo la fine della produzione di un’eccellenza che ha reso celebre Fabriano nel mondo. Un momento carico di emozione, con alcuni dipendenti che, visibilmente commossi, hanno voluto firmare simbolicamente l’ultimo foglio prodotto.

Fabriano, i dipendenti firmano l’ultima bobina della F3

La chiusura della macchina rappresenta un duro colpo non solo per i lavoratori ma anche per un’intera comunità legata a questa tradizione produttiva. Un messaggio circolato sui social per tutto il giorno, accompagnato dalle immagini dell’ultima bobina, ha sintetizzato il sentimento collettivo: “Si è chiuso l’ennesimo capitolo drammatico di un’eccellenza italiana”.

A poche ore dalla firma, a Roma, dell’accordo per un anno di cassa integrazione straordinaria e lo stop ai licenziamenti, si sono tenute assemblee nei siti produttivi di Fabriano e Rocchetta. I sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Chimici e le rappresentanze sindacali unitarie (RSU) hanno fatto il punto della situazione, evidenziando i passi avanti ottenuti.

Nonostante la decisione del gruppo di cessare l’attività produttiva nello stabilimento Giano entro il 31 dicembre 2024, l’azienda ha ribadito l’intenzione di mantenere una presenza nel territorio, prevedendo nuovi investimenti”, hanno dichiarato i rappresentanti sindacali. Dal primo gennaio 2025, Giano Srl entrerà in liquidazione, ma l’azienda si è impegnata a contattare i dipendenti per proporre opportunità di ricollocamento all’interno del gruppo, soprattutto negli stabilimenti Fedrigoni. Percorsi di formazione, finanziati dalla Regione, saranno invece destinati ai lavoratori interessati da questa transizione.

Reazioni e preoccupazioni per il futuro

I sindacati hanno sottolineato che, sebbene si sia evitato lo scenario peggiore – ovvero i licenziamenti immediati – la situazione rimane critica. “Tra gli obiettivi principali raggiunti c’è la sospensione della procedura di licenziamento, guadagnando tempo per individuare soluzioni concrete” hanno affermato le Segreterie nazionali. Tuttavia, non mancano le preoccupazioni per il futuro industriale del territorio.

Maurizio Mangialardi, consigliere regionale del Partito Democratico, ha espresso il proprio rammarico: “La messa in liquidazione di Giano Srl rappresenta un grave impoverimento industriale per il territorio. Lo spegnimento della macchina continua F3 è un duro colpo, anche simbolico, per una delle più antiche tradizioni del Made in Italy”.

Mangialardi ha ribadito l’urgenza di un intervento del Governo, sollecitando il coinvolgimento dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per individuare soluzioni in grado di salvaguardare l’eredità produttiva e occupazionale di Fabriano.

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