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“Vietato vendere e comprare oggetti che inneggiano alla Mafia” | Multe fino a 500 euro

Cinisi è vietata la vendita di oggetti che richiamano o inneggiano alla mafia. Lo ha deciso Giangiacomo Palazzolo, il sindaco del paese che ha dato i natali a Peppino Impastato. L’oggetto dell’ordinanza recita: “Divieto di vendita di oggetti, souvenir e gadget che richiamano o inneggiano alla mafia”.

Cinisi, vietata vendita di oggetti che inneggiano alla mafia: l’ordinanza

Il sindaco ha così voluto mandare un segnale chiaro. “La storia del Comune di Cinisi – spiega il primo cittadino nell’ordinanza – è stata tragicamente caratterizzata dall’orribile presenza del fenomeno mafioso, inteso sia come presenza nel territorio dell’associazione criminale sia come mentalità arcaica contrapposta alla cultura della legalità”. Il riscatto della Comunità, ricorda Palazzolo, “è avvenuto attraverso un graduale cambiamento culturale che ha rilegato la struttura criminale ai margini della vita sociale, economica e politica del paese”.

Cosa dice l’ordinanza

Ritenuto, tuttavia, che “ancora oggi, persiste il rischio concreto che la subcultura mafiosa possa trovare nuova linfa in atti, comportamenti e atteggiamenti tendenti a creare le condizioni sociali per una rivitalizzazione del fenomeno mafioso” e ravvisato che deve essere “continuamente e fortemente contrastato ogni tipo di atteggiamento, anche di mera indifferenza, nei confronti della mafia, promuovendo iniziative culturali, sociali e amministrative idonee a eliminarne alla radice la capacità lesiva del fenomeno mafioso”, si fa divieto nel territorio del Comune di Cinisi di vendere qualsiasi tipo di oggetto, souvenir, gadget “che inneggi o semplicemente richiami ‘in termini positivi’, in qualunque modo e forma, alla mafia e alla criminalità organizzata in genere”. L’inosservanza dell’ordinanza è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 500 euro.
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