Realizzavano cinture, scarpe e borse di lusso utilizzando pelli di animali esotici e in via di estinzione: denunciato un ragazzo di 25 anni in provincia di Como. Durante un controllo al confine con l’Italia, sono stati rinvenuti diversi accessori in pelle di animali protetti all’interno dell’auto del giovane. La merce è stata sequestrata e il ragazzo è stato denunciato.
Cinture, scarpe e borse con pelli di animali esotici: denunciato a Como
Oggi, lunedì 27 gennaio, la Guardia di Finanza ha pubblicato un comunicato stampa riguardante un sequestro effettuato al valico di Uggiate con Ronago, in provincia di Como. Durante un controllo su un’automobile, sono stati rinvenuti vari accessori femminili realizzati con pelli di animali esotici, protetti da convenzioni internazionali.
Le Fiamme Gialle, in collaborazione con il personale delle Dogane e dei Monopoli, hanno notato che un giovane di 25 anni, cittadino italiano residente in Svizzera, mostrava segni di nervosismo durante le domande di routine. Nonostante avesse diversi scatoloni di merce, continuava a dichiarare di non avere nulla da segnalare.
Il controllo
Sospettosi per il numero elevato di colli lasciati in disordine, gli agenti delle finanze e i funzionari hanno deciso di ispezionare il veicolo, scoprendo al suo interno una varietà di accessori dai design e colori eccentrici, realizzati con pelli esotiche da una rinomata azienda svizzera specializzata nel settore dell’abbigliamento di lusso.
Il sequestro
Sono stati rinvenuti 22 borse, 18 cinture e 30 paia di calzature, per un valore complessivo di circa 25.000 euro. La squadra Cites del gruppo Ponte Chiasso ha identificato che gli accessori erano realizzati con pelli di alligatore del Mississippi, pitone delle rocce birmano, pitone reticolato e coccodrillo del Nilo, tutti animali protetti dalla Convenzione di Washington sul commercio internazionale.
Poco prima del sequestro, il 25enne aveva completato le pratiche doganali necessarie per l’esportazione dall’Italia verso la Svizzera. In mancanza di documentazione, ha tentato di reintrodurre la merce nel territorio comunitario attraverso un valico secondario non presidiato. È possibile che questa scelta sia stata motivata dal desiderio di eludere gli obblighi relativi all’IVA all’importazione e di sfuggire ai controlli per la protezione delle specie di fauna e flora a rischio di estinzione. In ogni caso, il giovane è stato denunciato e la merce è stata sequestrata.