Cronaca

Civitavecchia, segregata in casa e violentata per giorni: arrestato

Segregata in casa a Civitavecchia, violentata per tre giorni e torturata dal compagno: l’incubo di una donna è iniziato dopo appena pochi giorni di convivenza. Ma è riuscita a liberarsi ed è subito corsa dai Carabinieri.

Civitavecchia, segregata in casa e violentata per 3 giorni

I carabinieri di Civitavecchia hanno arrestato l’uomo, un 39enne del posto già noto alle forze dell’ordine. La donna per quasi tre giorni ha subito violenze sessuali e maltrattamenti di ogni genere. Ferita con un coltello da cucina alle braccia, picchiata al volto, ai fianchi, al ventre, costretta a soddisfare tutte le richieste. Legata al letto con nastro adesivo e torturata, sfregandole un peperoncino piccante sugli occhi.

L’incubo di una donna per tre giorni

“Sono state proprio l’efferatezza e la crudeltà gratuita dimostrate dall’uomo e minuziosamente ricostruite con le indagini dei Carabinieri a convincere il giudice per le indagini preliminari che la custodia in carcere dell’uomo fosse la misura necessaria”. L’incubo per la donna di 36 anni, iniziato dopo appena pochi giorni di convivenza con l’uomo, ha avuto fine solamente nel tardo pomeriggio di sabato scorso.

Ha chiesto aiuto

La donna ha colto la prima occasione in cui, dopo quasi tre giorni, il 39enne si è allontanato da casa. Ha trovato la forza di liberarsi, è uscita in strada e ha chiesto aiuto in un negozio. Il titolare ha immediatamente contattato il 112. All’arrivo dei carabinieri, la donna è stata portata in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, dove i medici hanno riscontrato le violenze. Il 39enne, rientrato a casa in nottata, ha capito subito che la donna si era liberata ed è fuggito.

La messa in scena

Non senza una messa in scena: ha usato infatti il telefono di lei per inviarsi con WhatsApp dei messaggi minatori, per screditare il racconto della ragazza. Ma, all’orario degli invii, la donna era già in ospedale, guardata a vista da medici e carabinieri e non aveva con sé alcun telefono. Braccato, senza riuscire a trovare alloggio da familiare o amici, domenica mattina il 39enne si è presentato spontaneamente alla caserma. Era stato fuori casa tutta la notte, per paura che i carabinieri lo raggiungessero, e non aveva fatto in tempo a far sparire tracce e strumenti di tortura. I carabinieri, nel corso della perquisizione, hanno trovato gli indumenti intimi della vittima, il coltello e i peperoncini usati per seviziarla, le lenzuola sporche di sangue, tracce biologiche in varie stanze. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona, lesioni personali continuate e pluriaggravate, violenza sessuale.