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Claudio Amendola: dal passato difficile a una vita piena

claudio amendola vita piena

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Claudio Amendola si racconta in modo schietto nel suo nuovo libro Ma non dovevate anda’ a Londra, dove condivide la sua esperienza di vita piena, segnata da alti e bassi, e la sua evoluzione personale nel corso degli anni. L’attore, doppiatore e ora scrittore ha dedicato il libro alla madre Rita Savagnone. Scopriamo tutti i dettagli.

Claudio Amendola: un passato difficile che porta ad una vita piena

Oggi a 60 anni, Claudio Amendola riflette su un passato turbolento. Ricorda l’arresto per furto di benzina all’età di 18 anni e la lotta contro la dipendenza dalla cocaina, esperienze che hanno segnato profondamente la sua gioventù.

Tuttavia, è stato il rapporto con suo figlio Rocco, che ha vissuto un momento di difficoltà, a spingerlo a dire basta a quella vita. Con un sorriso, racconta di come la malattia di Rocco lo abbia portato a prendere coscienza della sua situazione e a cercare un cambiamento.

L’infanzia di Amendola è stata influenzata dalla figura della madre, descritta come indipendente e anticonformista. Ricorda un viaggio nei Paesi dell’Est Europa, che per lui rappresenta un “paradiso perduto”, dove si sentiva libero e uguale agli altri. “Oggi non riconosco più la politica”, afferma con un velo di tristezza, sottolineando la distanza tra i valori di un tempo e la realtà contemporanea.

La carriera di Amendola è iniziata presto; a 14 anni ha lasciato la scuola per lavorare in diversi mestieri, prima di entrare nel mondo del doppiaggio e del cinema. Il suo ruolo ne I Cesaroni lo ha reso famoso e rappresenta anche la sua stabilità economica. Tuttavia, confessa di non aver accumulato risparmi, avendo speso tutto in alcol, donne e auto veloci.

Oggi, Amendola si descrive come un nonno non molto indulgente, con un voto di 4 per il suo ruolo di nonno e 7+ come padre. Pur essendo un uomo di successi, continua a combattere con le sue passioni per il cibo e il calcio, esprimendo una certa nostalgia per i tempi passati, quando il calcio era più genuino e meno commerciale.

Guardando al presente, Claudio si dice sereno e soddisfatto di poter condividere vent’anni della sua vita attraverso le pagine del suo libro, riflettendo su una vita intensa e vissuta con passione.

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