Almanacco

Il 27 settembre del 1953 nasceva a Tripoli Claudio Gentile, l’ex campione del Mondo a Spagna ’82

Considerato uno dei migliori terzini della storia del calcio italiano, Claudio Gentile legò la sua attività calcistica principalmente alla Juventus, squadra nella quale militò per undici stagioni a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, vincendo sei campionati di Serie A, due coppe nazionali, una Coppa delle Coppe e una Coppa UEFA, e disputando inoltre una finale di Coppa dei Campioni. Assieme al portiere Dino Zoff, al libero Gaetano Scirea e al terzino sinistro Antonio Cabrini, tutti e tre compagni di club e nazionale, Gentile fu membro di una delle migliori linee difensive di sempre.

Claudio Gentile, il terzino che neutralizzò Maradona

Nato nell’allora Regno Unito di Libia da genitori originari di Noto, a loro volta cresciuti in Libia durante gli anni della colonizzazione italiana, da bambino Gentile inizia a giocare nei vicoli di Tripoli con compagni arabi e altri figli di coloni: qui acquisisce la grinta e la cattiveria agonistica che lo avrebbero contraddistinto lungo la sua carriera professionistica. Prevenendo le persecuzioni agli italiani che avranno inizio qualche anno dopo con l’instaurarsi del regime gheddafiano, all’età di otto anni rientra frettolosamente in Italia con la sua famiglia e si stabilisce a Brunate, nel Comasco.

Carriera

Dopo aver iniziato la sua carriera con l’Arona, Gentile ha giocato in Serie B con il Varese durante la stagione 1972-73. Passato poi alla Juventus, ha giocato per la prima volta in Coppa Italia contro l’Ascoli Calcio il 29 agosto 1973, con il suo esordio in Serie A successivo al 2 dicembre 1973 contro il Verona. In tutto ha giocato 414 partite di alto livello per la Juventus, tra cui 283 in Serie A.


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In più di dieci anni con la Juventus, Gentile ha vinto due importanti competizioni per club europea (1976-1977 Coppa UEFA e Coppa 1983-84 Coppe europee), sei di Serie A campionati, e due Coppe Italia. Ha anche raggiunto la finale della Coppa dei Campioni 1982-83 con il club di Torino, solo per subire una sconfitta per 1-0 contro l’Amburgo ad Atene.

Nel 1984 passa alla rivale Fiorentina dove trascorre altre tre stagioni in Serie A, collezionando oltre 60 presenze con il club. Ha poi giocato un’ultima stagione con il Piacenza, in Serie B, ritirandosi alla fine della stagione 1987-88.

Con la Nazionale

Gentile è stato convocato in 71 occasioni dall’Italia tra il 1975 e il 1984, segnando un solo gol durante la sua carriera internazionale. Ha giocato in tutte le partite dell’Italia ai Mondiali del 1978, dove l’Italia si è classificata al quarto posto, dopo aver raggiunto il secondo posto nella fase a gironi finale del torneo e poi perso il terzo posto nei playoff contro il Brasile. Gentile ha giocato anche nell’Europeo del 1980 ed è stato nominato nella squadra del torneo.


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Claudio Gentile e la sua marcatura a uomo su Maradona.

Nella Coppa del Mondo del 1982, Gentile è stato ancora una volta un membro permanente della formazione di partenza mentre l’Italia ha vinto la Coppa del Mondo quell’anno. Ha guadagnato notorietà per la sua aggressiva marcatura maschile di Diego Armando Maradona nella vittoria per 2-1 al secondo turno contro l’Argentina alla Coppa del Mondo del 1982, dove ha sporcato la stella argentina 11 volte nel primo tempo e 23 in totale, dopo di che Gentile ha dichiarato, “Il calcio non è per le ballerine!” L’Italia finisce per sconfiggere i campioni in carica dell’Argentina 2-1.

L’Italia ha quindi affrontato il Brasile, favorito del torneo, nella successiva partita del girone del secondo turno e ha vinto 3–2 . Paolo Rossi ha avuto una tripletta. L’Italia ha sconfitto la Polonia 2–0 in semifinale e Gentile è tornato per la finale contro la Germania Ovest dove l’Italia ha vinto 3–1. Gentile è stato ancora una volta nella squadra del torneo per le sue prestazioni ai Mondiali del 1982.

Dopo il ritiro

Terminata l’attività agonistica, Gentile è rimasto nel mondo del calcio, indirizzandosi inizialmente verso l’attività dirigenziale. Nella stagione 1990-1991 è tornato alla Juventus in veste di collaboratore, in particolare per la ristrutturazione del settore giovanile bianconero. Tra il 1991 e il 1993 è direttore generale del Lecco, ricoprendo anche il ruolo di direttore sportivo dal marzo del 1992.


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In seguito è entrato nel settore tecnico della FIGC, come allenatore della nazionale Under-20. Nel 2000 è inizialmente vice di Giovanni Trapattoni sulla panchina della nazionale A; in ottobre sostituisce Marco Tardelli (nel frattempo passato all’Inter), come commissario tecnico della nazionale italiana Under-21.

Con la rappresentativa giovanile è arrivato alle semifinali nell’Europeo di categoria del 2002, ha vinto l’edizione del 2004, conquistando nello stesso anno la medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Atene. Ha concluso la sua avventura sulla panchina degli Azzurrini con l’eliminazione ai quarti di finale nell’Europeo del 2006.

Nel luglio dello stesso anno viene sostituito da Pierluigi Casiraghi per decisione del commissario straordinario della FIGC Guido Rossi e del suo vice Demetrio Albertini, nonostante i risultati ottenuti e le rassicurazioni sulla riconferma. Negli anni successivi non ha allenato alcuna squadra, pur essendo stato in corsa per la sostituzione di Ciro Ferrara sulla panchina della Juventus, e per la panchina della nazionale libica, dopo la caduta di Gheddafi. Il 5 giugno 2014 viene ingaggiato come allenatore del Sion, ma il 10 dello stesso mese non si presenta al raduno della squadra e, nei giorni successivi, inizia con la proprietà una controversia per la risoluzione del contratto.