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Le migliori frasi, citazioni e aforismi più divertenti sui coetanei

Essere coetanei, significa che due o più persone hanno la stessa età, oppure sono quelle persone che appartengono più o meno alla stessa epoca. Scopriamo insieme le migliori frasi, citazioni e aforismi più belle e più divertenti sui coetanei.

Le migliori frasi, citazioni e aforismi più divertenti sui coetanei: le più belle

Di seguito una selezione di frasi e immagini più belle e più divertenti sui coetanei:

I ragazzi si danno i pugni per non accarezzarsi. E, qualche volta, si accarezzano per non darsi i pugni. (Umberto Saba)

Dobbiamo ricordarci che per natura il ragazzo possiede il senso del comico e che, anche se talora può peccare per superficialità, sarà sempre in grado di apprezzare una battuta spiritosa e di vedere il lato buffo delle cose.
I ragazzi son capaci di vedere l’avventura in una comune pozzanghera di acqua sporca.

Nell’intimo, i ragazzi sono immutabili, identici. Cambiano, e in peggio, diventando adulti. (Elton John)

Coetanei divertenti

Il meglio d’Italia sono i ragazzi che non piagnucolano, si mettono in gioco, vanno all’estero, imparano altre lingue, studiano, vincono borse di studio, lavorano. Il percorso di Fabrizia Di Lorenzo è stato interrotto dal terrorismo islamista a Berlino; quello di un’altra ragazza della sua generazione, Valeria Solesin, si era spezzato un anno prima al Bataclan. Ma tante altre italiane seguiranno il loro esempio. Anziché denigrarle, il governo farebbe bene a creare le condizioni affinché chi lo desidera possa tornare in patria. (Aldo Cazzullo)

In genere il ragazzo ha un’estrema fiducia nelle sue forze. Per questo non ama sentirsi trattare da bambino e sentirsi dire ciò che deve fare e come farlo. Preferisce di gran lunga tentare da sé, anche se ciò può condurlo a commettere errori marchiani.

„Sono nato in un villaggio di contadini e di pastori, fra Goceano e Logudoro, nella Sardegna settentrionale e, durante la mia infanzia, ho sentito parlare e ho parlato solo in lingua sarda: in prima elementare, il maestro, un uomo severo sempre vestito di nero, ci proibì, a me e ai miei coetanei, di parlare nell’unica lingua che conoscevamo e ci obbligò a parlare in lingua italiana, la «lingua della Patria», ci disse. Fu così che, da vivaci e intelligenti che eravamo, diventammo, tutti, tonti e tristi.“ — Francesco Masala

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