Cronaca

Morta Mamma Ebe, la Santona di Carpineta aveva 88 anni: truffava malati promettendo di guarirli

Mamma Ebe è morta all’età di 88 anni. La donna è deceduta all’ospedale Infermi a causa di effetti di una neoplasia. I funerali saranno celebrati a Sant’Ermete, nel Riminese. Gigliola Giorgini, nota come “Mamma Ebe”, è era una fantomatica guaritrice, figura controversa e protagonista di cronache giudiziarie e conosciuta anche come la “Santona di Carpineta”

Com’è morta Mamma Ebe

Mamma Ebe, all’anagrafe Gigliola Giorgini, è deceduta nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 agosto.  Il decesso – riporta il Corriere di Romagna – sarebbe legato agli effetti di una neoplasia.  La donna è deceduta all’ospedale Infermi di Rimini.

Chi era Mamma Ebe

Mamma Ebe, all’anagrafe Gigliola Ebe Giorgini è stata una criminale italiana, fondatrice di una presunta congregazione religiosa dal nome «Pia Unione di Gesù Misericordioso» e condannata a sette anni di reclusione, con sentenza del 2008, dal Tribunale di Forlì, per truffa ed esercizio abusivo della professione medica. L’11 giugno 2010 viene di nuovo arrestata, insieme al marito e a un collaboratore con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione medica e alla truffa aggravata; notificati anche altri 14 provvedimenti cautelari a carico di adepti e collaboratori della donna. Infine, il 16 marzo 2016, la Corte di Cassazione conferma la sentenza definitiva alla pena di 6 anni di reclusione.

L’attività e la casa di Mamma Ebe

Fu soprannominata la santona di Carpineta, dal nome della località in cui sorgeva la sua casa-tempio presso l’omonimo paese tra le colline romagnole di Cesena. Esercitò l’attività anche in un’altra delle sue dimore, presso San Baronto, frazione di Lamporecchio, in provincia di Pistoia.


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La casa di Mamma Ebe

La Pia Unione di Gesù Misericordioso operò nella zona di San Baronto, poi Borgo d’Ale in provincia di Vercelli e quindi Roma e Carpineta benché non fosse mai stata approvata o in altro modo riconosciuta dalle autorità della Chiesa cattolica, anzi il vescovo di Pistoia Simone Scatizzi, il 29 settembre 1982 dichiarava il «carattere non ecclesiale della Pia unione di Gesù misericordioso» e il 24 maggio 1985 pronunciava l’interdizione canonica, diffidando i credenti a prendere parte alle attività della «Pia unione» e proibendo ai sacerdoti di frequentare la Giorgini e di dare i sacramenti a lei e ai suoi adepti.

Mamma Ebe fu a più riprese posta sotto accusa dal 1980 al 1994: i suoi reati andavano dall’estorsione a poveri anziani malati con la promessa di una guarigione, alla persuasiva suggestione psicologica dei seguaci, spesso donne. La sua vita ispirò, al regista Carlo Lizzani, il film omonimo, che venne poi presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1985. Nel film di Lizzani, Mamma Ebe è interpretata dall’attrice Berta D. Domínguez.

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