Ora esiste anche il green pass falso. Basta girare su Telegram per trovarne uno, ma si corrono rischi alti a livello penale. Come averlo? Si può acquistare sul web, girando su decine di canali Telegram che si sono aperti dopo che il certificato è diventato obbligatorio. La polizia postale ha avviato indagini su decine di gruppi. Ma è un’impresa difficile: canali per la vendita di green pass taroccati sui aprono ogni giorno. Quanto costano, come averli e cosa si rischia.

La truffa del green pass falso

La truffa del green pass falso corre sul web. È bastato imporre l’obbligo per una lunga serie di attività dal prossimo 6 agosto per avviare un consistente business online. Lo dicono i numeri: sui canali dedicati di Telegram ci sono già 100.000 adesioni e i prezzi per un certificato verde taroccato vanno da 100 a 500 euro. Ma l’euro non è l’unica moneta che circola: si può pagare anche in Bitcoin, buoni Zalando o Amazon. Un business tutto digitale. La polizia postale ha aperto una serie di indagini. Riguardano al momento una decina di gruppi e pagine illegali. Ma siamo solo agli inizi: se ne aprono di continuo. Ogni giorno.

Come avere un green pass falso e quanto costa

L’acquisto, è chiaro, avviene online. Si clicca su un link. Si inseriscono i dati, la fotocopia dei dati fiscali e della carta d’identità. E il gioco è fatto. Senza nessun vaccino. Gli organizzatori delle pagine e dei canali puntano – e lo scrivono – a chi «non ha mai voluto fare un tampone o il vaccino ma ora ha bisogno del green pass».

Il certificato può essere inviato in digitale o su carta. Il prezzo varia a seconda del formato: il digitale costa tra i 100 e i 200, quello cartaceo tra 300 e 400. Chi ha messo su l’affare del green pass falso ha pensato anche ai pacchetti convenienza:

  • 300 euro per una famiglia di 4 persone
  • 450 euro per sei persone

Cosa si rischia con un green pass falso

La promessa è che il green pass falso funzioni perfettamente, anche a livello europeo. Ma stiamo parlando di una truffa, anche nei confronti di chi li acquista. Basta infatti un rapido controllo per accertare che la documentazione sia contraffatta. Se scoperti la conseguenza è inevitabile: la denuncia penale per reati anche di una certa gravità.

Il green pass falso non sembra la soluzione ideale per chi non ha intenzione di fare il vaccino. La vendita del green pass falso è stata avviata da settimane sul dark web, ma ora è esplosa anche in “superficie”, sul web tradizionale. Evidentemente la richiesta è alta, e non tutti hanno dimestichezza con Tor e il deep web. Quindi si viaggia sui canali Telegram.

Come può essere scoperto un green pass falso

Ma come può essere scoperto un green pass falso? Basta una verifica leggermente più attenta. E non necessariamente da parte delle forze dell’ordine. C’è un’app – sarà anche a disposizione dei ristoratori, ma non solo – la “Verifica C 19” – che è gratuita e scansiona il QrCode, ci vuole meno di un attimo per capire che è fasulla.

Ma non sempre è così. O meglio: la truffa potrebbe anche essere stata orchestrata meglio. Infatti se chi l’ha organizzata (a questo punto parliamo di gruppi diversi) è entrato in possesso di green pass autentici avrebbe potuto facilmente clonarli. In quel caso la faccenda si complica. Ma l’eventuale reato contestato diventa anche più grave.

Green pass falso, una truffa made in Italy

Qualche settimana fa, prima ancora che il green pass diventasse obbligatorio, la finanza ha sequestrato decine di canali Telegram. In quel caso si vendeva di tutto: dal green pass falso a dosi di vaccino da somministrare a casa, senza dover andare negli hub. Quasi un controsenso. In quel caso si trattava di una truffa a livello europeo.

Le indagini di questi giorni avrebbero già dimostrato che il raggiro è tutto made in Italy e dedicato a connazionali che preferiscono girare con un certificato fasullo piuttosto che sottoporsi alla somministrazione del vaccino

C’è anche un altro tipo di raggiro che circola proprio sui canali Telegram aperti negli ultimi giorni da no vax, ma soprattutto dai no green pass. Ovvero richieste di denaro per continuare a tenere il canale attivo e con contenuti di qualità. Un altro sistema per lucrare sui timori di molti italiani.