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Morta la scrittrice Michela Murgia: la storia della malattia, raccontata anche attraverso i social

Michela Murgia, è morta il 10 agosto all’età di 51 anni, dopo che lo scorso maggio aveva rivelato, in un’intervista al Corriere della Sera di avere un tumore al quarto stadio, con metastasi “già nei polmoni, nelle ossa, al cervello” e che le restavano ormai “mesi di vita”.

La scrittrice e giornalista sarda nella stessa intervista rivelò che già nel 2014 le era stato diagnosticato un cancro al polmone ma di non averne parlato perché “non volevo pietà”. Murgia ha condiviso numerosi momenti della malattia soprattutto tramite Instagram, attraverso il quale aggiornava gli utenti costantemente circa il suo stato di salute.

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Morta la scrittrice Michela Murgia: la storia della malattia

Michela Murgia, nell’intervista spiegò che aver intensione di sposarsi “perché lo Stato chiede un ruolo” e che “mio marito saprà cosa fare”. Cosa che ha fatto a metà luglio sposando “in articulo mortis” Lorenzo Terenzi attore, regista e musicista.

Mentre la scrittrice si sottoponeva a una “immunoterapia a base di biofarmaci” per rallentare la malattia, comprò una nuova casa “con dieci letti dove la mia famiglia queer può vivere insieme”. Murgia, nell’intervista, rivelò inoltre che già nel 2014, quando era candidata alla presidenza della Regione Sardegna, le fu diagnosticato un cancro al polmone ma di non averne parlato perché “non voleva pietà”.

In seguito, il cancro “è partito dal rene, ma a causa del covid avevo trascurato i controlli”. “Non si torna indietro, ma non ho paura della morte”, confidava al Corriere della Sera.

“Il cancro non è una cosa che ho, è una cosa che sono”

Michela Murgia, nel corso dell’intervista dichiaro “Il cancro non è una cosa che ho, è una cosa che sono”. Mentre nel suo ultimo libro – “Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi” – la scrittrice rifiutava l’accostamento del percorso medico con il concetto di “lotta”:

“Non mi riconosco in quel registro bellico. Il cancro è una malattia che può crescere per anni senza farsene accorgere, in questo senso è una male gentile. Io mi sto curando con un’immunoterapia a base di biofarmaci che non attacca la malattia, ma stimola la risposta del sistema immunitario. L’obiettivo è guadagnare tempo, per sradicare il male ormai è troppo tardi”.

Chi era Michela Murgia

Nata a Cabras, in Sardegna, il 3 giugno del 1972, Michela Murgia era una scrittrice, blogger, drammaturga, critica letteraria e opinionista televisiva italiana, autrice del romanzo Accabadora vincitore dei premi Campiello, Dessì e SuperMondello.

Di formazione cattolica, fu animatrice nell’Azione Cattolica come referente regionale del settore giovani. Ha ideato uno spettacolo teatrale rappresentato nella piana di Loreto al termine del pellegrinaggio nazionale dell’Azione Cattolica del settembre 2004, al quale ha assistito anche Papa Giovanni Paolo II.

Aveva un blog, Il Mio Sinis, nel quale descriveva, anche con fotografie, la penisola del Sinis. Nel 2007 fu tra i 42 scrittori riuniti da Giulio Angioni in Cartas de logu: scrittori sardi allo specchio. In seguito, nel 2008 pubblicò per Einaudi Viaggio in Sardegna, una guida letteraria a luoghi meno noti dell’isola.

Nel 2009 pubblicò, sempre per Einaudi, il romanzo Accabadora, una storia che intreccia nella Sardegna degli anni cinquanta i temi dell’eutanasia e dell’adozione. Il romanzo uscì in traduzione tedesca nel 2010 per l’editore Wagenbach. Nel 2011 il free climber Maurizio Zanolla, in arte Manolo, ha intitolato al romanzo Accabadora un settore di arrampicata a Gutturu Cardaxius, da lui aperto in Sardegna con Bruno Fonnesu. Mentre nel 2023 ha pubblicato il suo ultimo libro, “Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi”.

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