Uccisa e bruciata a Castellabate, testa e polso fratturati: il calvario di Silvia Nowak, la 53enne tedesca rinvenuta priva di vita nella mattinata di martedì scorso a pochi metri da casa a Ogliastro Marina. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino. Sono ancora in corso le indagini per identificare l’assassino.
Uccisa e bruciata a Castellabate, testa e polso fratturati: il calvario di Silvia Nowak
La morte della 53enne tedesca è ancora avvolta nel mistero. Nessuna conferma neppure sull’identità della donna trovata priva di vita, semi carbonizzata e nascosta tra la vegetazione: gli inquirenti attendono l’esame di DNA per fugare ogni dubbio. Dalla tac inoltre è emersa anche frattura alla testa e al polso destro della donna.
«Erano in corso le ricerche ad Ogliastro Marina nella giornata di giovedì – spiega Felice Carbone, legale della coppia – quando si è diffusa questa voce, facendo spostando i controlli anche a Santa Maria di Castellabate, che non hanno dato alcun riscontro». «Allo stato attuale, purtroppo, tutto può essere il contrario di tutto, non essendoci alcun riscontro oggettivo, se non quello di un corpo carbonizzato ed abbandonato nella vegetazione» aggiunge l’avvocato. Quello che si sa è che il cadavere della donna è stato portato nel luogo del ritrovamento in un secondo momento. A confermare l’ipotesi le tracce di bruciato presenti nella vegetazione. L’omicida ha cercato di dare fuoco al corpo per poi abbandonarlo, trascinandolo nella vegetazione ad appena 150 metri dalla villetta dove risiedeva. Lo stesso luogo inoltre era già stato battuto dalle forze dell’ordine e volontari durante le ricerche della donna, anche con l’ausilio di droni ed unità cinofile molecolari. I cani avevano fiutato delle tracce in un’altra area, non molto distante dalla villetta di via Arena, ma senza riscontro. Fondamentale sarà ora l’esito dell’esame autoptico, che sarà eseguito questa mattina lunedì 21 ottobre dal medico legale Adamo Maiese a Vallo della Lucania, per capire le cause e l’ora esatta del decesso.
