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Come funziona l’app VerificaC19 che controlla i Green pass e stana i falsi comprati su Telegram

Come funziona la app VerificaC19, il tassello fondamentale che servirà agli esercizi commerciali e luoghi chiusi per controllare i Green pass. L’applicazione può essere scaricata da chiunque su smartphone, sia Android sia iOS ma che dovranno utilizzare principalmente gli esercenti e tutti gli altri soggetti chiamati a vigilare sul rispetto delle regole in fatto di lasciapassare verde su mezzi di trasporto, negozi e altri luoghi chiusi.

Green pass: come funziona VerificaC19

L’app VerificaC19 utilizza la fotocamera del telefono per inquadrare i QR Code contenuti nei documenti e li traduce in informazioni che vengono lette ed elaborate per visualizzare le informazioni anagrafiche dei proprietari e il loro stato vaccinale, il tutto stanando eventuali riproduzioni false. La maggior parte del funzionamento di VerificaC19 avviene offline, sul telefono di chi la utilizza per controllare i green pass altrui.

Privacy al sicuro grazie ai suoi algoritmi

I suoi algoritmi leggono i QRCode trasformandoli in stringhe di testo che contengono le informazioni relative ai proprietari dei documenti; a chi utilizza VerificaC19 a scopo di controllo, l’app restituisce però solo il minimo indispensabile per l’identificazione – ovvero nome, cognome e stato della certificazione – rispettando il più possibile la privacy. Ogni eventuale altra tipologia di controllo sull’identità di chi esibisce un green pass è delegata eventualmente alle forze dell’ordine.

Cosa vogliono dire le schermate colorate

I risultati che l’app può restituire sono diversi, e appaiono tutti in modo ben visibile e con colori diversi sullo schermo del telefono verificatore.

  • Una schermata verde significa che il certificato è valido e attivo in Italia e in Europa.
  • La schermata azzurra significa che la certificazione mostrata è valida solamente in Italia, ma che non può essere utilizzata per circolare nei Paesi Europei.
  • Una schermata rossa può avere diversi significati a seconda del messaggio di errore visualizzato:
    • può voler dire che il proprietario del certificato non ha atteso ancora 14 giorni dopo l’ultima dose di vaccino somministrata, oppure che la certificazione è scaduta – ad esempio se ottenuta in seguito a tampone negativo;
    • può significare semplicemente che il QRCode non è stato ben inquadrato o che il codice non è relativo a una certificazione verde;
    • può riferirsi a un Green pass falso.

Perché i certificati falsi non servono

Tra le informazioni contenute nel QRCode ne esistono numerose che l’app VerificaC19 analizza ma che per questioni di privacy nasconde a chi utilizza l’app. Tra queste c’è il controllo del certificato di autenticità del documento – una chiave crittografica allegata al green pass e generata nel momento è stato rilasciato; presente all’interno del QRCode insieme alle altre informazioni dell’intestatario, questa stringa viene silenziosamente confrontata con una chiave pubblica per verificare che il documento non sia contraffatto.

È grazie a questo sistema che VerificaC19 può funzionare anche senza rimanere costantemente connessa a Internet: tutto quello che è necessario fare per chi utilizza l’app, è lasciare che l’app si colleghi online una volta al giorno per gli aggiornamenti.

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