Curiosità

Come sarà la vita dopo il Covid? Quale sarà la nuova normalità?

Come sarà la vita dopo il Covid? Torneremo alla normalità oppure la nostra quotidianità è stata irreversibilmente stravolta? Adotteremo nuove abitudini oppure dimenticheremo quest’annus horribilis? In piena pandemia la domanda non è chiedersi quando finirà, ma come sarà la nostra vita dopo il coronavirus. È prematuro pensare al dopo?

Covid, come sarà la nostra vita dopo la pandemia

Se proviamo a guardare al futuro ci accorgiamo che la parola normalità ha assunto tutt’altro significato. Sicuramente tante nostre abitudini cambieranno. Dal lavoro alla politica, in molti casi si tratterà di cambiamenti che erano già in corso da tempo, ai quali la pandemia ha dato soltanto l’ultima spinta.

Ormai non siamo più quel che eravamo e abbiamo dovuto assorbire un cambiamento epocale in un breve periodo di tempo tanto che non è affatto azzardato dire che c’era una vita prima del Covid e ce ne sarà un’altra dopo il Covid.

La vita dopo il Covid, le ipotesi dal New York Times

Il New York Times, in un articolo di David Leonhardt, ha provato ad immaginare come sarà il mondo nel 2022. Secondo il giornale, il capitolo più importante è quello che riguarda i lunghi spostamenti e i viaggi lontano da casa. Gli spostamenti per lavoro diminuiranno sensibilmente. Incontri e conferenze di persona non spariranno, ma saranno affiancati da sempre più frequenti incontri virtuali.

Il mondo del lavoro dopo il Covid

Radicale sarà il cambiamento nel mondo del lavoro con tante aziende che hanno già prospettato ai loro dipendenti la possibilità di lavorare da casa per sempre. Se Google e Uber prevedono un ritorno sulle scrivanie non prima del prossimo anno, ai dipendenti di Facebook e Twitter sarà addirittura concesso scegliere se continuare a lavorare da casa per sempre


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Scuola, dopo il Covid nulla sarà come prima

Istituti chiusi in tutta Italia, milioni di studenti a casa. Il digitale, che finora ha diviso gli insegnanti in due fazioni, in pochi giorni è diventato l’unico modo per tenere i contatti con i ragazzi e fare didattica a distanza. Ma dopo l’emergenza?

“Questa esperienza non lascerà la scuola uguale a prima”, afferma Giovanni Biondi, presidente di Indire, l’istituto dedicato all’innovazione della didattica e alla ricerca educativa.


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Il digitale si è svelato finalmente a tutti per quello che è, al di là delle fazioni a cui finora abbiamo assistito: uno strumento in più, che può dare valore aggiunto alla didattica. Qualcosa fra l’altro alla portata di tutti, che ha bisogno certamente di formazione e non di improvvisazione per essere utilizzato in maniera efficace, ma dinanzi a cui la scuola come comunità si sta scoprendo, alla prova dei fatti, più potenzialmente competente che non pregiudizialmente ostile.

Covid, la nuova normalità

Cos’è la nuova normalità è la domanda a cui rispondono gli analisti del laboratorio di BUV Doxa nel nuovo ‘Special report 2020: the new normal’, analisi sui trend emergenti che dettano le scelte di brand e imprenditoria a caccia di nuove strade per fare affari in questo momento così delicato.

“I cambiamenti portati dall’attuale emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus COVID-19 sono imponenti, e il nostro modo di fare business così come le nostre abitudini quotidiane sono stati rivoluzionati -spiegano gli autori del report. – Non è certo che sarà una rivoluzione duratura ma di certo stiamo ridisegnando la ‘normalità’.

Il momento di forte cambiamento ha già avuto ricadute dirette sui paradigmi che fino ad ora avevano guidato l’ideazione e la progettazione di prodotti e servizi da parte delle aziende”. Le industrie più attente ai trend già cavalcano il nostro nuovo stile di vita, senza dubbio più casalingo.

L’igiene e la pulizia

La casa è divenuta centrale nella vita delle persone che l’hanno ripensata integralmente facendo spazio a tutti e a tutte le nuove esigenze. Cerchiamo nuove funzionalità di oggetti smart, con l’aiuto di tecnologie sempre più efficienti ed una nuova organizzazione degli spazi per garantire l’autonomia di tutti. È ancora alta, e lo sarà a lungo, l’attenzione per l’igiene e la pulizia degli spazi abitati.

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