Cronaca

Oliviero Toscani non è più cosciente, si trova ricoverato in ospedale a Livorno: «Danni a diversi organi vitali»

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Oliviero Toscani

Le condizioni cliniche di Oliviero Toscani, ricoverato in ospedale a Livorno, si sono complicate: l’uomo non è più cosciente ma riesce a respirare autonomamente. Si trova dal pomeriggio di venerdì 10 gennaio in prognosi riservata.

Oliviero Toscani ricoverato in ospedale a Livorno: come sta

I medici hanno riscontrato danni a vari organi vitali. Il celebre fotografo non è cosciente, ma riesce a respirare autonomamente. La moglie, Kirsti Moseng, ex modella norvegese con cui condivide 50 anni di vita, ha dichiarato: «Sembra una strada senza ritorno». Anche i familiari sono presenti in ospedale.

Il ricovero

Venerdì 10 gennaio, nella mattinata, Toscani ha lasciato la sua abitazione a Casale Marittimo, in provincia di Pisa, per recarsi in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Cecina, situato a circa dieci chilometri di distanza, accompagnato dalla moglie Kirsti. I medici hanno riscontrato una condizione clinica particolarmente grave e complessa, che ha reso necessario un immediato ricovero in rianimazione.

Chi è Oliviero Toscani

Fotografo audace e brillante, Toscani ha trasformato il panorama della comunicazione in cinquant’anni di carriera, grazie alle sue campagne pubblicitarie, tra cui quelle famose e controverse per Benetton. Lo scorso estate, aveva condiviso il suo difficile percorso, rivelando: «Ho una malattia incurabile, non so quanto tempo mi resta da vivere», in un’intervista al «Corriere della Sera» del 28 agosto.

La carriera

Figlio di Fedele, il primo fotoreporter del “Corriere della Sera”, Toscani è nato a Milano e ha studiato fotografia e grafica all’Università delle arti di Zurigo dal 1961 al 1965. Riconosciuto a livello internazionale per la sua straordinaria creatività, ha attraversato sei decenni di carriera, lavorando dalla pubblicità per grandi marchi, in particolare nel settore della moda, a campagne di rilevanza sociale e impegno civico.

Come fotografo di moda, ha collaborato con numerose riviste e pubblicazioni. Tra il 1982 e il 2000, ha sviluppato l’immagine, l’identità, la strategia di comunicazione e la presenza online di United Colors of Benetton, contribuendo a farne uno dei marchi più riconosciuti a livello globale.

Nel 1990 ha ideato e diretto Colors, il primo giornale globale al mondo, che ha anticipato l’attenzione su temi oggi di grande attualità, come l’ambiente, i migranti e il razzismo.

Nel 1993 ha fondato e diretto Fabrica, un centro di ricerca dedicato alla creatività nella comunicazione contemporanea. Una carriera racchiusa nel volume “Ne ho fatte di tutti i colori” (La Nave di Teseo, 2022). Nel suo album di ricordi si trovano nomi illustri come John Lennon, Andy Warhol, Muhammad Ali e Lou Reed, oltre a Mick Jagger. Nel mondo della moda, ha incontrato figure come Donna Jordan, Claudia Schiffer e Monica Bellucci, ma anche artisti come Carmelo Bene, Federico Fellini e persino un giovane Silvio Berlusconi.

La malattia

Toscani, che compirà 83 anni il prossimo 28 febbraio, ha rivelato la sua condizione in un’intervista al Corriere della Sera pubblicata il 28 agosto. Ha condiviso di essere sottoposto a una cura sperimentale e ha dichiarato: «In un anno ho perso quaranta chili. Non riesco nemmeno più a bere vino: il sapore è alterato dai medicinali».

Ha aggiunto: «Non si sa» quanto tempo mi resta da vivere, «ma vivere in questo modo non mi interessa. Devo contattare il mio amico Cappato – ha detto in quell’occasione – lo conosco da quando era giovane. A volte mi viene voglia. Gliel’ho già detto una volta e lui mi ha chiesto se sono pazzo».

L’amiloidosi, come descritto dal Centro per lo studio delle amiloidosi sistemiche sul proprio portale, è un insieme di malattie rare caratterizzate dall’accumulo di proteine prodotte dall’organismo, che si depositano sotto forma di piccole fibre negli organi vitali, causando danni. In Italia, si stima che circa 800 persone vengano diagnosticate con amiloidosi sistemica ogni anno.

La diagnosi di questa patologia può risultare complessa, anche se talvolta si manifestano segni distintivi come l’ingrossamento della lingua o particolari macchie attorno agli occhi. I sintomi variano in base agli organi interessati e possono includere perdita di peso involontaria, problemi cardiaci, difficoltà gastrointestinali e disturbi renali. La diagnosi viene generalmente effettuata attraverso esami del sangue e delle urine, oltre a una biopsia tissutale, che prevede l’analisi al microscopio di un piccolo campione di tessuto per identificare la presenza di depositi di proteine amiloidi.

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