Una nuova tecnica di chirurgia robotica otologica di precisione è stata utilizzata per la prima volta in Italia dall’Otorinolaringoiatria dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese.
Il professor Marco Mandalà, direttore dell’Otorinolaringoiatria dell’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena, ha effettuato tre interventi di impianto cocleare in pazienti affetti da sordità profonda con una nuova tecnologia che utilizza due strumenti.
Siena, un robot per impianto cocleati in pazienti sordi: novità in Italia
Un braccio meccanico progettato per definire precisamente la traiettoria degli strumenti chirurgici, mantenendo esattamente la posizione e l’angolo desiderati e riducendo il tempo totale della chirurgia, associato ad uno strumento otologico fondamentale per rendere atraumatici tutti gli interventi in cui è importante preservare le delicate strutture dell’orecchio e che permette un movimento lento e costante tra 0,1 e 1 mm al secondo.
“È un ulteriore passo verso la chirurgia otologica di precisione – spiega Mandalà – associata alla personalizzazione dell’intervento chirurgico sulle specifiche esigenze del paziente, diminuendo la traumaticità dell’intervento e migliorandone i risultati. I primi tre pazienti operati stanno bene, gli impianti sono già stati attivati e l’esito è positivo. Siamo il primo centro in Italia ad utilizzare questa tecnologia innovativa ed atraumatica“. Ad oggi l’impianto cocleare rappresenta la protesi bionica di senso più efficiente mai inventata.
“Queste nuove tecnologie – aggiunge Mandalà – sono state utilizzate su tre pazienti adulti. I primi risultati post-operatori dimostrano la totale preservazione dell’udito residuo: fattore che predispone i pazienti a migliori risultati uditivi con l’impianto cocleare. Ad oggi – conclude Mandalà – è possibile misurare con precisione la coclea, cioè l’organo dell’udito, individuare l’impianto più adatto al singolo paziente e trattare anche le sordità monolaterali. L’intervento può essere eseguito nell’adulto anche in anestesia locale, attivandolo in sala operatoria per garantire un recupero estremamente rapido dell’udito”.