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Concerto di Natale de Il Volo: polemiche per la registrazione estiva

concerto natale il volo polemiche

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Il Concerto di Natale de Il Volo, in programma su Canale 5 il 24 dicembre 2024, è già al centro di polemiche per la sua registrazione anticipata. La registrazione è prevista per il 31 agosto presso la Valle dei Templi di Agrigento. Il Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, ha avvertito il pubblico di presentarsi “con i cappotti” per ricreare l’atmosfera invernale, scatenando critiche e discussioni. Vediamo tutti i dettagli.

Concerto di Natale de Il Volo: le polemiche

Il trio italiano, composto da Ignazio Boschetto, Gianluca Ginoble e Piero Barone, sarà protagonista di uno spettacolo natalizio che si registrerà in piena estate. Si tratta di in un contesto decisamente lontano dalle tradizionali atmosfere invernali. L‘invito ai partecipanti di indossare abbigliamento pesante per non tradire la messa in onda natalizia ha sollevato più di qualche sopracciglio, suscitando reazioni contrastanti.

Le critiche non riguardano solo l’aspetto scenografico, ma anche la chiusura temporanea della Valle dei Templi per due giorni, il 31 agosto e il 1° settembre, che impedirà l’accesso ai numerosi turisti che si recano in Sicilia. La comunicazione tardiva della chiusura ha inoltre creato disagi alle agenzie di viaggio, che si sono trovate a dover riorganizzare i piani dei propri clienti all’ultimo momento.

Solo 1200 persone avranno la possibilità di assistere all’evento, con biglietti disponibili esclusivamente sul sito del Parco Archeologico. Mentre il costo complessivo dell’operazione si aggirerebbe intorno a 1,2 milioni di euro. Di questi, 900.000 euro sono stati finanziati dalla Regione Sicilia e 300.000 dal Governo, con un cachet di 200.000 euro destinato a Il Volo.

A complicare ulteriormente la situazione, una seconda registrazione è prevista per il 1° settembre. Questa è destinata alla Public Broadcasting Service per la messa in onda negli Stati Uniti e in altri Paesi come Francia, Germania, Brasile e Cile, tra novembre 2024 e tutto il 2025.

L’intera vicenda ha provocato un’ondata di critiche. Infatti ha sollevato dubbi non solo sulla gestione logistica, ma anche sull’opportunità di una tale operazione in un contesto culturale e turistico così delicato.

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