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Tasse, come funziona il concordato preventivo biennale: ecco cosa cambia con la riforma fiscale voluta dal governo Meloni

Il concordato preventivo biennale è parte della riforma fiscale voluta dal governo Meloni: ma vediamo come funziona e come cambiano le tasse. Permetterà alle partite Iva e alle piccole imprese di mettersi d’accordo con l’Agenzia delle Entrate sulle quantità di tasse da versare per due anni. In cambio, eviteranno controlli. Ecco chi può e come aderire.

Tasse, come funziona il concordato preventivo biennale

Per questo 2024 è entrato in vigore il concordato preventivo biennale. La misura, prevista nella riforma fiscale, è stata definitiva approvata la scorsa settimana sollevando anche delle critiche perché potrebbe risultare vantaggiosa per chi evade le tasse. Si tratta di un patto tra il singolo contribuente e l’Agenzia delle Entrante: i due soggetti si mettono d’accordo su una certa quantità di tasse da versare per i successivi due anni, e se questa viene rispettata il Fisco non effettua controlli.

Chi può aderire

Alle misure possono accedere le partite Iva e le piccole imprese, basta che applichino gli Isa o utilizzino il regime forfettario. Nel primo caso, gli Isa (indici di affidabilità fiscale) vengono espressi come dei voti dell’Agenzia delle Entrate da uno a dieci. Per i forfettari il concordato sarà limitato ad un solo anno in via sperimentale.

Ci sono, però, alcuni limiti fissati per legge. Non potrà utilizzare il concordato, infatti, chi ha un debito tributario superiore a 5mila euro, inclusi interessi e sanzioni. Escluso anche chi non ha regolarmente presentato la dichiarazione dei redditi nei tre anni precedenti, così come chi è stato condannato per reati tributari o riciclaggio negli ultimi cinque anni.

Come funziona

Entro il 15 giugno prossimo, l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti il software per acquisire le informazioni necessarie a calcolare la proposta. Nelle settimane successive, il Fisco formulerà una proposta sul livello di tasse da versare per due anni, che sarà presentata al contribuente. La partita Iva o impresa coinvolta potrà decidere se accettare o meno nel corso del mese di luglio.

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