Cronaca

Concorso per infermieri, candidata esclusa per la mancanza della firma sul curriculum: il caso arriva in Tribunale

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Una candidata al concorso per infermieri è stata esclusa per la mancanza della firma sul curriculum. Il caso arriva in Tribunale. La notizia è stata riportata dal Corriere Romagna. Il Tar della Campania ha stabilito che le irregolarità formali, come l’assenza della firma, dovrebbero essere considerate «sanabili», evitando di trasformare la verifica dei documenti in una «caccia all’errore».

Concorso, candidata esclusa per mancanza firma curriculum

Partecipare a un concorso pubblico non implica solo una preparazione adeguata, ma anche il rispetto di tutti i requisiti stabiliti nel bando. A Rimini, una candidata per un concorso per infermieri ha visto la sua iscrizione annullata per un motivo che potrebbe sembrare insignificante: la mancanza della sua firma sul curriculum.

Esclusa per un errore: ora inizia la battaglia legale

Nonostante possedesse tutti i titoli e i requisiti richiesti, la mancanza della firma sul suo curriculum vitae è stata sufficiente per escluderla dalla selezione per il ruolo di esperto e “case manager” nel settore sanitario. La notizia è stata riportata dal Corriere Romagna. Determinata a far valere i propri diritti, la donna ha presentato ricorso contro l’Ausl Romagna, portando la questione davanti al giudice. Adesso la decisione spetta alla giustizia, che dovrà valutare se l’esclusione sia stata giustificata o se si tratti di un eccesso di rigidità burocratica.

La dimenticanza

In generale, la firma è necessaria per attestare l’autenticità delle informazioni contenute nel curriculum vitae. Molti bandi di concorso la richiedono esplicitamente, e la sua mancanza può portare all’esclusione del candidato. Tuttavia, la giurisprudenza amministrativa propone un approccio più flessibile: ad esempio, il Tar della Campania ha stabilito che le irregolarità formali, come l’assenza della firma, dovrebbero essere considerate «sanabili», evitando di trasformare la verifica dei documenti in una «caccia all’errore».

Infatti, la mancanza di firma non incide sull’informazione riguardante l’identità e il percorso formativo e professionale del candidato, che può essere verificata in altri modi.

La speranza

Secondo alcune sentenze, se un errore non influisce su un interesse pubblico significativo, si dovrebbe privilegiare la partecipazione anziché l’esclusione automatica. In altre parole, dimenticare di firmare potrebbe non essere considerato un errore così grave da giustificare l’esclusione dal concorso. Se i giudici adotteranno questa posizione, la candidata potrebbe avere l’opportunità di ribaltare la situazione e ottenere una seconda chance.

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