Tre anni fa, Roberto De Luca ha trionfato nel suo primo concorso per ricercatore, competendo contro un solo avversario. Oggi, si presenta a un nuovo bando pubblico in cui partecipa, sull’Albo ufficiale di Ateneo, su incarico del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Salerno.
Roberto De Luca presenta la domanda per un posto da ricercatore a Unisa
Nell’avviso recentemente pubblicato sull’Albo ufficiale di Ateneo, su incarico del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Salerno, è stata convocata una selezione per i due candidati che hanno presentato domanda per un posto di ricercatore a tempo determinato, nell’ambito del Programma di Ricerca e Innovazione Serics: “Sicurezza e diritti nel cyberspazio”. Tra i candidati figura Roberto De Luca, figlio del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ed ex assessore al bilancio del Comune di Salerno. Nel giorno stabilito, come indicato nell’avviso di convocazione, si terrà una “discussione pubblica dei titoli, delle pubblicazioni e la verifica della conoscenza della lingua straniera” per il ruolo di ricercatore nel settore delle Scienze merceologiche. Tre anni fa, Roberto De Luca aveva già vinto un concorso per ricercatore, affrontando nuovamente solo un rivale. Ora partecipa a questo nuovo avviso pubblico.
La notizia, inevitabilmente, scatena la polemica. Sulla questione è intervenuto il senatore salernitano e commissario regionale di Fratelli d’Italia Antonio Iannone: “Quello che avviene all’Università degli studi di Salerno va chiarito. Dopo la mancata sospensione del Professore Coscioni – che, pur essendo sospeso dalla professione medica, continua ad insegnare a medicina – esplode il caso del secondogenito di De Luca venuto alla ribalta della stampa nazionale. Anche per questa vicenda produrrò un atto di sindacato ispettivo rivolto al Ministro Bernini. L’Università degli Studi di Salerno deve essere trasparente e va chiarita anche questa vicenda perché il luogo dei saperi non può prescindere dalla cultura del merito. Non ci può essere nessuno spazio per ombre di asservimento politico”.