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Zanardi, parla il chirurgo: “Può morire, ma ha una scorza forte. È arrivato col cranio in frantumi”

A dare un aggiornamento sulle condizioni di Alex Zanardi è il neurochirugo Giuseppe Oliveri, 66 anni, milanese, da 17 anni a Siena dove è direttore del reparto di Neurochirurgia del Policlinico Le Scotte. Intervistato dal Corriere della Sera, il camice bianco ha parlato dell’operazione alla quale è stato sottoposto l’ex pilota di Formula Uno dopo l’incidente di ieri, venerdì 19 giugno.

Le ultime sulle condizioni di Alex Zanardi

“Aveva traumi gravissimi alla testa, sanguinava molto, c’era un’emorragia in corso e in questi casi l’intervento deve essere immediato. Il sangue che fuoriesce aumenta la pressione del cranio e se non si ferma può determinare danni permanenti. È arrivato in ospedale con un trauma cranico facciale importante, con due ossa frontali fratturate e con affondamento delle stesse. L’incidente gli aveva provocato un fracasso facciale, cioè la rottura di tutte le ossa del volto.

Può anche morire. Però lui ha un fisico allenato, è forte e questo aiuta. È in coma farmacologico. Per usare un termine non tecnico gli abbiamo addormentato il cervello per mantenerlo a riposo. Ma la situazione è incerta, imprevedibile. I miglioramenti sono lenti e ci vogliono giorni, ma allo stesso tempo i peggioramenti possono essere repentini”.


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